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La certezza di Donald Tusk: “Guerra in Europa inevitabile”

Pubblicato: 29/03/2024 06:54

L’ombra della guerra si allunga sull’Europa, segnando l’avvicinarsi di un’era prebellica di portata storica. Nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica, Donald Tusk, primo ministro della Polonia, ha espresso profonda preoccupazione per la minaccia che il pericolo russo rappresenta per il Vecchio Continente. Dal suo insediamento, Tusk guida il governo di Varsavia, forte del sostegno di una coalizione composta da Piattaforma Civica, Terza Via e Nuova Sinistra, e ora mette in guardia contro la possibilità che la Russia possa estendere le sue aggressioni a un paese membro della NATO.

Non voglio spaventare nessuno, ma la guerra non è più un concetto del passato. È reale, è già iniziata più di due anni fa,” ha dichiarato Tusk, sottolineando come l’attuale scenario internazionale sia imprevedibile e potenzialmente devastante. La necessità di un adattamento mentale all’avvento di una nuova era è impellente, soprattutto per le giovani generazioni.

Nell’intervista, il focus si sposta sulla difesa dell’Ucraina, la cui indipendenza e integrità territoriale si trovano minacciate dall’invasione russa. Secondo Tusk, il destino dell’Ucraina è “soprattutto nelle nostre mani”, non riferendosi esclusivamente alla Polonia o all’Unione Europea, ma all’Occidente nel suo complesso. Emerge chiaramente la necessità di un maggiore impegno europeo nella difesa, indipendentemente dagli esiti delle elezioni americane, per sfruttare al meglio le capacità e le risorse disponibili, senza però mirare a una completa autonomia militare dagli Stati Uniti o alla creazione di strutture parallele alla NATO.

L’appello di Tusk si estende alla necessità di rafforzare i legami transatlantici come misura difensiva contro la Russia e altre autocrazie, anche nel caso di una rielezione di Donald Trump. È vitale, per l’ex primo ministro polacco, che l’Europa aumenti significativamente le sue spese in attrezzature e munizioni per l’Ucraina, data la criticità del momento attuale, che egli definisce il più decisivo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Tusk non manca di citare Vladimir Putin, accusato di utilizzare eventi tragici, come la strage al Crocus City Hall di Mosca, per giustificare attacchi violenti in Ucraina, spesso senza fornire prove concrete delle accuse mosse contro il paese. Infine, il dialogo si apre alla cooperazione tra Francia, Germania e Polonia per la sicurezza europea, con la Polonia che, grazie alla sua posizione geografica e al suo attivismo, si pone come attore chiave in questo scacchiere internazionale.

In conclusione, l’intervista a Tusk rilancia con urgenza il dibattito sulla necessità di un’Europa più coesa e proattiva nella difesa del proprio territorio e dei valori di libertà e indipendenza, soprattutto in sostegno dell’Ucraina, alla luce delle crescenti tensioni con la Russia.