Roberto Vannacci si candiderà alle prossime europee con la Lega? Una domanda che da tempo viene posta al segretario del partito, Matteo Salvini. Che però, nel corso dell’ultima puntata del programma Belve, è sembrato propenso a fare un passo indietro: “Stiamo ancora ragionando”. Ospite della trasmissione condotta da Francesca Fagnani su Rai Due, il numero uno del Carroccio ha anche preso le distanza da alcune parole del militare. Alla domanda “Lei lo direbbe mai che le persone omosessuali non sono normali, per esempio?”, il vicepremier ha replicato in maniera molto netta: “No, infatti ho detto che condivido le sue battaglie sulla libertà di pensiero ma per me uno può essere omosessuale, eterosessuale, transessuale, bisessuale, polisessuale… l’ultima delle mie intenzioni è entrare nella vita privata della persone”.
Matteo Salvini scarica Vannacci? La retromarcia
Nella stessa intervista Salvini ha frenato sull’alleanza con il partito di Vladimir Putin Russia Unita. Sostenendo che l’accordo “non ha più valore dopo la guerra in Ucraina”. Poi ha mandato segnali di pace a Giorgia Meloni, con la quale in passato i rapporti erano sembrati piuttosto tesi. Insomma, una sorta di rivoluzione totale nella comunicazione. Attraverso la quale Salvini sembra deciso a tentare la difficile risalita, dopo alcune tornate elettorali che hanno visto la Lega perdere via via sempre più consenso e peso specifico all’interno della coalizione di centrodestra.
Stando a quanto ripotato da Repubblica, Salvini alle prossime europee si giocherebbe molto più della faccia. Con una soglia già fissata: 7%. Se la Lega dovesse scivolare al di sotto, i colonnelli del partito sarebbero pronti a chiedere al segretrio un passo indietro, in caso contrario dovrebbe rimanere in sella. La consapevolezza dell’importanza di questa tornata avrebbe così spinto il vicepremier a rivedere la propria strategia comunicativa, fin qui evidentemente fallace. Pur di non perdere lo scettro, insomma, Salvini sembra pronto a fare retromarcia su tutto o quasi. A partire da quel generale Vannacci prima incensato e ora, di colpo, scaricato.
