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Iniettano mercurio a bimba di un anno per vendicarsi della madre: il padre e la compagna condannati

Pubblicato: 10/04/2024 18:37

In un caso che ha scosso la comunità e destato orrore a livello internazionale, un tribunale tedesco ha emesso una sentenza severa nei confronti di un uomo di 30 anni e della sua compagna 34enne, condannati rispettivamente a 13 e 12 anni di prigione per tentato omicidio. L’atto inumano? Aver iniettato mercurio nel piede di una bambina di un anno, figlia dell’uomo, in un tentativo di vendetta nei confronti della madre della piccola.

Questo caso, svolto nella cittadina di Springe, vicino Hannover, si dipana da una trama di vendetta personale e rancore. L’uomo, non riuscendo a superare la fine della relazione con la madre della bambina, avvenuta poco dopo la nascita di quest’ultima, ha architettato un piano di vendetta macabro. L’obiettivo? Infliggere un dolore estremo alla figlia come mezzo per colpire la madre.

La piccola, dopo l’iniezione, ha sofferto di gravi complicazioni: un’infezione severa al piede e un’eruzione cutanea diffusa, simboli di un avvelenamento che è stato scoperto solo accidentalmente, grazie a un intervento chirurgico, il terzo, relativo alle conseguenze dell’avvelenamento da mercurio. Il fatto che il mercurio non conducesse immediatamente alla morte, ma fosse invece destinato a infliggere una sofferenza prolungata, sottolinea la crudeltà dell’atto.

Nonostante le iniziali negazioni, le confessioni sono arrivate poco prima della conclusione del processo: i due imputati hanno ammesso di aver compiuto insieme il gesto, iniettando il mercurio nel piede sinistro e nella caviglia destra della bambina nel luglio dell’anno precedente. Rimane non chiarito come la coppia sia venuta in possesso del mercurio liquido, dettaglio che aggiunge un ulteriore strato di mistero a questa già oscura vicenda.

La condanna riflette la gravità del crimine, un tentativo di omicidio caratterizzato da una premeditazione spietata e da un disprezzo totale per la vita umana. Questo caso evidenzia l’importanza del sistema giudiziario nel perseguire e condannare atti di tale malvagità, mandando un messaggio chiaro sulla serietà con cui la società deve trattare la violenza contro i minori, soprattutto quando proviene da coloro che dovrebbero proteggerli.Il verdetto è stato accolto con sollievo dalla comunità, che ora cerca di riprendersi dallo shock e di offrire supporto alla giovane vittima e alla sua famiglia, sperando in una ripresa completa e in un futuro più luminoso per la piccola, nonostante le ombre lasciate da questo atto di inaudita crudeltà.

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2024 18:43