Ha trovato il coraggio di ribellarsi a una tirannia fatta di insulti, botte, umiliazioni. E di denunciare il suo compagno, che oggi ha 30 anni e che per tanto, troppo tempo aveva trasformato la vita di una ragazza 17enne in un incubo. L’uomo si trova ora a processo a Torino con l’accusa di maltrattamenti abituali e lesioni, accusato di aver causato “uno stato di prostrazione, di terrore, di avvilimento e di sofferenza fisica e morale” nella giovane. Prima di trovare il coraggio di denunciare tutto, la ragazza era arrivata al punto di prepararsi a una fuga dall’Italia. Tra le drammatiche ricostruzioni emerse durante il processo, anche alcune folli “prove” imposte alla giovane, come quella di sottoporsi a docce gelate nel pieno dell’inverno, in cortile.
Una quotidianità fatta di vessazioni, umiliazioni, a volte anche botte. Il tutto a causa di una gelosia ossessiva, che spingeva l’uomo a non lasciare nemmeno che la ragazza andasse in bagno da sola. La giovane ha trovato il coraggio di denunciare solo a maggio 2022, dopo due anni di violenze, quando era ormai allo stremo. Un primo intervento della polizia, su indicazione di alcuni insegnanti, si era risolto in un nulla di fatto visto che lei aveva negato qualsiasi violenza da parte del fidanzato. Ma proprio il coraggio dei compagni aveva poi dato la forza anche a lei di rompere quel muro di silenzio e violenze.
Solo un anno dopo la vittima ha rotto il silenzio e raccontato nel dettaglio la catena di abusi al pm Lisa Bergamasco: schiaffi, pugni, graffi, frasi ingiuriose, ferite ai genitali. Come rivelato dalla Stampa, dopo la querela la ragazza si è trasferita lontano dal Piemonte e, quando il suo aguzzino è stato rinviato a giudizio, si è costituita parte civile nel processo, dove è assistita dall’avvocata Giuseppina Paragano.