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Abusi al Beccaria, spunta il video di alcuni agenti che massacrano un 15enne

Pubblicato: 29/04/2024 23:59

Nuovi dettagli emergono dall’inchiesta sulla presunta brutalità all’interno del carcere minorile Beccaria di Milano, dove un detenuto di soli 15 anni sarebbe stato vittima di un pestaggio da parte di agenti penitenziari. La scena raccapricciante, descritta come una sequenza di violenze documentate da telecamere interne, ha scosso l’opinione pubblica e sollevato domande sulla tutela dei diritti dei minori detenuti.
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Secondo quanto riportato in un’annotazione del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, datata 15 marzo scorso, il giovane detenuto sarebbe stato oggetto di violenze l’ 8 marzo precedente. L’incidente avrebbe visto quattro agenti penitenziari costringere il ragazzo fuori dalla sua cella, con la presenza di lesioni già presenti sulle sue braccia. Le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza mostrerebbero il detenuto schiaffeggiato, spinto contro un muro, colpito ripetutamente alla testa e al torace fino a farlo cadere a terra, dove uno degli agenti avrebbe proseguito con calci violenti.

Le sequenze di violenza, ricostruite fotogramma per fotogramma, sollevano interrogativi sulla condotta degli agenti coinvolti, che si sarebbero resi responsabili di atti contrari alla legge e agli standard etici e professionali. Importante rilevare che gli agenti coinvolti erano in abiti civili, non in divisa, al momento delle presunte violenze.

L’annotazione degli investigatori, basata sui video tratti dal sistema di videosorveglianza del carcere, rivela una serie di comportamenti violenti perpetrati ai danni del detenuto minorenne, causando ferite fisiche e psicologiche. Il giovane sarebbe stato portato all’infemeria per ricevere cure mediche dopo il brutale pestaggio.

L’inchiesta in corso, condotta dalla Procura di Milano e coordinata dalla Squadra Mobile, ha portato all’arresto di 13 agenti penitenziari e alla sospensione di altri 8. Gli interrogatori di garanzia degli agenti sospesi sono in corso, mentre testimoni e personale del carcere, inclusi educatori e personale sanitario, sono chiamati a rendere dichiarazioni.

La gravità delle accuse, che vanno dalle lesioni alle torture, ha scatenato un’ondata di indignazione e ha sollevato interrogativi sulla supervisione e il monitoraggio delle attività all’interno del carcere minorile. Gli investigatori proseguono nell’ascolto dei testimoni e nella raccolta di prove, mentre la giustizia cerca di fare luce su un presunto caso di abusi contro un detenuto minorenne.