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23 anni, Manuel ucciso sul lavoro da un tubo di ferro: “Non si può morire così”

Pubblicato: 20/04/2024 09:32

L’ennesimo incidente mortale sul lavoro, verificatosi oggi, venerdì 19 aprile, ha tragicamente sottratto la vita a Manuel Cavanna, un giovane operaio di 23 anni. Il dramma si è consumato a Montepulciano, nel territorio al confine tra le regioni Toscana e Umbria. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, la vita del ragazzo non è stata salvata.

La chiamata di emergenza è stata effettuata poco dopo le 12:30, e sul posto, precisamente nella frazione Tre Berte di Montepulciano, sono rapidamente intervenuti i servizi di emergenza. L’automedica dell’ospedale di Nottola, l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Chianciano Terme e i vigili del fuoco hanno fatto tutto il possibile, ma senza esito. È stato persino allertato l’elicottero di soccorso Pegaso 1, che è atterrato nelle vicinanze poco prima dell’una.

L’incidente è avvenuto mentre il giovane stava lavorando su un rimorchio, da cui è stata involontariamente dislodata una grossa barra metallica che lo ha colpito al torace, causandogli lesioni fatali. La dinamica dell’incidente sul lavoro è ancora oggetto di indagine. Sul luogo del tragico evento sono intervenuti i carabinieri e il personale del servizio Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della locale Asl, incaricati di chiarire le circostanze e valutare eventuali carenze nei mezzi di sicurezza.

Una tragedia senza fine

Il decesso del giovane operaio è un altro duro colpo per la comunità e un triste promemoria della frequenza allarmante delle morti sul lavoro. Nonostante continui appelli e misure preventive, la serie di incidenti mortali non mostra segni di arresto. Questa triste realtà impone una riflessione urgente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’importanza di rafforzare le misure protettive per prevenire future tragedie. La perdita di giovani vite è una ferita aperta nella società, che reclama azioni concrete per garantire che nessun altro lavoratore debba mai più pagare con la vita l’esercizio della propria professione.