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Nadia Terranova come Antonio Scurati, censurata dalla Rai: “Sono molto scossa”

Pubblicato: 22/04/2024 11:23
Terranova censurata Rai Scurati

In questi giorni sta dominando la discussione mediatica il caso della presunta censura subita dallo scrittore Antonio Scurati da parte della trasmissione Rai ‘Che sarà’, condotta da Serena Bortone su Rai 3. A peggiorare la situazione arriva adesso la testimonianza della scrittrice Nadia Terranova che denuncia, prima al Manifesto e poi a Repubblica, di aver subito la stessa sorte del collega.
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L’intervista di Nadia Terranova a Repubblica

“Sto in macchina, sto andando a fare una presentazione in una scuola. – così risponde Nadia Terranova al cronista di Repubblica – In questo momento non me la sento di parlare, sono abbastanza scossa. E non voglio farne una questione personale, non mi interessa”.

“La redazione mi aveva invitata a scrivere un monologo, che io stessa avrei dovuto leggere. – spiega ancora la scrittrice – L’ho fatto, ma il testo non è stato reputato adatto alla puntata. Sono rimasta stupita quando mi è stato chiesto di cambiare il mio monologo. A me sembra che quasi ci si aspetti una forma di autocensura”.

Nadia Terranova firma anche un editoriale nel numero della Rivista K in uscita il prossimo 26 aprile: “Quanto a me, proprio nelle settimane in cui ricevevo i racconti per K, ne ho avuto uno: una trasmissione televisiva mi ha chiamata invitandomi a scrivere e recitare un monologo, ma dopo aver inviato il testo sono stata contattata dalla redazione che mi ha informata che avrei dovuto modificarlo secondo precise indicazioni. Mi sono rifiutata.

Era un testo sul potere. Contro il potere. Ho rinunciato alla puntata, e ho tenuto il testo originale che ha poi avuto altre destinazioni. Siamo sempre ingranaggi, ma possiamo quasi sempre sottrarci: il quasi apre uno spazio e ne chiude un altro. Stavolta ero in uno spazio aperto. Uno spazio dal quale mi è stato impedito di marciare sulla testa dei sovrani da un palco, e io me ne sono presa un altro, anzi me lo sono costruita apposta, trasformando senza troppe chiacchiere quel divieto, con una sparizione e un’esplosione, nel senso di un altro racconto”.
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