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Quanto costa un ospite in Rai: Scurati economico, si va da 300 a 20mila euro. Su Fedez smentita

Pubblicato: 22/04/2024 07:55

In Italia, il dibattito sui compensi dei professionisti televisivi si riaccese recentemente quando emersero le cifre che delineano il divario tra gli intellettuali e le stelle del varietà in Rai. Questa discussione non solo solleva questioni sull’equità dei pagamenti ma pone anche interrogativi sul valore attribuito alla cultura rispetto all’intrattenimento nel contesto mediatico.
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Il cuore della polemica è il compenso di 1.800 euro assegnato allo scrittore Antonio Scurati per la sua partecipazione al programma “Che sarà”, condotto da Serena Bortone. Tale cifra, benché considerevole, impallidisce in confronto agli ingaggi delle celebrità dello spettacolo che possono raggiungere cifre ben più alte, diffuse da La Stampa.

Cifre stratosferiche e molto variabili: quanto costa un giornalista, quanto è costato Fedez

Per esempio, un’apparizione di Valeria Marini può costare fino a 7.000 euro, dimostrando quanto possa essere lucrativo il carisma mediatico rispetto al contributo intellettuale. I giornalisti? Prezzo variabile:  da 300 euro a 2mila (3mila è il prezzo di Sgarbi, però). Alessandro Orsini costerebbe 2mila euro a puntata. Per Fedez a Belve, La Stampa urla cifre incredibili: addirittura 70mila euro, anche se Freemantle, società di produzione che si occupa del programma della Fagnani, ha assicurato: “In merito alla notizia pubblicata oggi da La Stampa sul compenso di Fedez per la sua partecipazione a Belve, Fremantle smentisce la cifra riportata dal quotidiano. Per rispetto della privacy non è possibile rivelare il cachet realmente accordato, quello che possiamo dire è che il compenso reale è molto lontano da quello indicato da La Stampa”.

Le showgirl costano di più: si va dai 2mila ai 30mila euro per i nomi più forti.

La critica principale, espressa anche dalla premier Giorgia Meloni, riguarda la sproporzione tra i compensi dei professionisti culturali e quelli delle personalità legate al mondo dello spettacolo e del gossip, con i primi che ricevono cifre molto più contenute rispetto ai secondi. Tale disparità solleva domande sulle priorità del servizio pubblico e sul tipo di contenuto che si sceglie di incentivare attraverso il sistema del canone televisivo.

Perché le cifre variano così tanto (il caso Gubitosi)

In Rai, le politiche sui compensi sono notoriamente flessibili e soggette a cambiamenti con ogni nuova direzione. Ad esempio, in passato, Luigi Gubitosi decretò che i giornalisti esterni invitati nei talk show non dovrebbero essere pagati, una decisione che ha limitato la presenza di voci qualificate disposte a partecipare senza remunerazione.

Nonostante i tentativi di controllare i costi e massimizzare l’efficienza, la rete continua a fare i conti con la sfida di bilanciare la necessità di contenuti di qualità con la pressione di attrarre audience ampie, spesso più facilmente raggiungibili attraverso figure di spettacolo piuttosto che attraverso intellettuali.

Il caso di Scurati, così come quello di altri intellettuali e artisti, sottolinea la tensione continua tra cultura e commercio nella televisione pubblica italiana. La questione rimane aperta: quale valore si vuole dare al sapere e alla riflessione in un medium che è anche lo specchio dei gusti e delle tendenze del grande pubblico? La risposta a questa domanda influenzerà non solo il futuro dei compensi in Rai ma anche la direzione del dibattito culturale in Italia.

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2024 13:53