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Massimo Bossetti, la rivelazione di Fabrizio Corona: “Certo che è stato pagato, Netflix può pagare 50mila euro uno come lui”

Pubblicato: 02/08/2024 11:28
Bossetti pagato Netflix Corona

Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio” è un docu-film, tra i più visti in questo periodo su Netflix, che ripercorre le vicende di uno dei casi di omicidio più famosi d’Italia: quello di Yara Gambirasio da parte di Massimo Bossetti. Ma l’uomo condannato per quell’atroce delitto appare proprio in quel documentario. E allora l’ex paparazzo Fabrizio Corona decide di sparare una delle sue bombe durante un suo intervento nel podcast MondoCash.
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“Se vedete lui fa l’attore, convinto di essere una star, protagonista della sua serie e si comporta da artista e personaggio. – spiega Fabrizio Corona riferito a Massimo Bossetti – L’avete visto com’è vestito? Pantalone chiaro, gel, pizzetto, camicia, scarpa bella e pulita, il carcere sembra bello, lui che fa le facce, abbronzatissimo, le strette sugli occhi. Ma non è un attore, è uno accusato di una cosa gravissima!”.

La rivelazione bomba di Corona su Bossetti

Certo che lui è stato pagato! – ecco la rivelazione shock di Fabrizio Corona – Quanto? Netflix può pagare 50mila euro uno come Massimo Bossetti. Poco? Ma lui era un muratore che faceva due lavori. Se guardate la serie, se conoscete la storia, mentiva alla moglie quando andava nel centro estetico, perché non voleva dirle che buttava 6 euro a settimana per farsi la lampada. Quindi 50mila euro per una persona così sono una grossa cifra”.

“I genitori di Yara Gambirasio, Maura Panarese e Fulvio Gambirasio, hanno deciso di non essere mai mediatici e non hanno mai rilasciato mezza intervista, mai sono andati davanti alle telecamere, sono sempre stati stretti nel loro dolore. – puntualizza Fabrizio Corona Netflix cosa fa? Prende gli audio, le intercettazioni, i messaggi privati che i genitori lasciavano nella segreteria telefonica della figlia dopo la scomparsa e li fanno ascoltare a tutti. La madre che piange e gli dice ‘amore mio dove sei, spero che stai bene in questo momento’. Hanno messo davanti a milioni di persone le loro immagini, il loro dolore, il loro dramma. Per me è veramente uno sciacallaggio e una strumentalizzazione del dolore vergognoso”, conclude.

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