Vai al contenuto

Strage di San Candido, ecco perché il killer ucciso il padre e la vicina di casa

Pubblicato: 19/08/2024 10:20

Sono due e non una, come apparso in un primo momento, le vittime del 48enne che si era barricato in un appartamento di San Candido, dopo aver ucciso una donna e il padre. Il Gruppo di intervento speciale dei carabinieri ha fatto irruzione nell’appartamento e, a quel punto, pare che l’uomo abbia rivolto l’arma contro se stesso, ferendosi gravemente alla gola: nonostante l’intervento dei medici, non è sopravvissuto. Il killer è Ewald Kühbacher. Le vittime il padre Hermann, 90 anni, e la vicina di casa, Waltraud Jud, cinquantenne.
Leggi anche: Omicidio Verzeni, “Sharon ha passeggiato col suo assassino”: la rivelazione shock

L’odore di gas e l’arrivo dei vigili del fuoco

Nella serata di ieri i vicini della donna uccisa hanno sentito una lite e poi odore di gas. I vigili del fuoco, chiamati dai condomini, non sono però riusciti a intervenire a causa dei colpi di fucile che l’uomo avrebbe esploso uccidendo la donna e barricandosi poi in casa. E alle 4 del mattino gli ultimi spari. L’arma da fuoco che l’uomo avrebbe usato sarebbe il fucile da caccia del padre, ex guardia forestale. La Protezione civile del Comune di San Candido ha chiesto alla cittadinanza “per motivi di ordine pubblico di non lasciare le case fino ad ordine contrario”.
Leggi anche: Stermina la sua famiglia e si uccide. Tragedia in Italia

Chi sono le vittime

È Ewald Kühbacher, 48 anni, l’uomo che si è sparato dopo l’irruzione del Gis nell’appartamento di San Candido, dove è stato trovato il corpo senza vita del padre, Hermann. L’anziano aveva perso la moglie nel 2019. La donna uccisa aveva 50 anni e si chiamava Waltraud Jud. Sarà l’esame balistico a stabilire il tipo di arma utilizzato dall’uomo, che è in gravissime condizioni. Una delle ipotesi è che il 48enne abbia utilizzato una delle armi da fuoco del padre, guardiacaccia in pensione.

Waltraud, vicina di casa, è stata colpita sulle scale dopo essere intervenuta insospettita dai rumori che provenivano dall’appartamento di Kühbacher. Intanto, completate le operazioni del Gis e delle forze dell’ordine, la Protezione civile dell’Alto Adige ha diffuso un avviso in cui si legge che «l’operazione della polizia è terminata e non c’è più alcun pericolo per la popolazione di San Candido». 

“Schivo e solitario”

Chi lo conosceva, lo descrive come un uomo schivo e senza amici. Il 48enne era tornato in Italia dopo un lungo periodo all’estero per assistere il padre 90enne che era costretto a letto. Dopo il suo rientro in Italia, Ewald Kühbacher era rimasto senza lavoro, dopo aver lavorato per due decenni come guardiacaccia per una società privata. Secondo quanto raccontato anche da alcuni residenti del paese, l’uomo era appassionato di pistole e fucili e per anni aveva coltivato una collezione personale di armi (tutte legalmente detenute). Durante la sparatoria avrebbe usato diverse pistole, esplodendo colpi dalla mansarda di casa.

Durante l’intervento delle forze dell’ordine e gli attimi di terrore, un vicino ha urlato dalla finestra nel tentativo di calmare Kühbacher. “Siamo vicini da 49 anni – gli avrebbe detto in tedesco -. Ti prego, smettila”. L’uomo, a quanto si apprende, non soffriva di disturbi psichici e non seguiva alcuna terapia. L’uomo non aveva legami sentimentali e chi lo conosceva parla di una persona senza amici. “Era schivo – raccontano alcuni vicini -. Rispondeva al saluto quando ci incrociavamo, ma non abbiamo mai davvero parlato. Tutta la famiglia era molto riservata, preferivano stare per conto proprio”.

Il cordoglio della città

Il sindaco di San Candido, Klaus Rainer, ha espresso il cordoglio dell’intera cittadinanza. “Un dolore immenso per la nostra comunità, colpita da una tragedia che lascia una ferita profonda. La perdita della signora Waltraud e del signor Hermann ci ha colpiti al cuore. Un grazie sentito a tutti coloro che sono intervenuti in quelle ore difficili, mettendo a rischio la propria vita”.

La tragedia di San Candido resterà impressa nella memoria della comunità per molto tempo. In un paese dove la vita scorre solitamente tranquilla, questi eventi hanno scosso tutti, portando un lutto difficile da superare. Ora, la comunità si stringe attorno alle famiglie colpite, cercando conforto e forza in questo momento così difficile.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2024 12:42