Donare soldi a una persona cara non è un reato, purché sia fatto nel modo corretto e soprattutto entro una determinata cifra. Quanto? E come si può fare nel pieno rispetto della legge? In questo articolo spieghiamo come agire nel modo migliore senza il rischio di incappare in controlli o multe. Amici, parenti, figli, onlus… donare soldi è una prassi molto diffusa, ma l’Agenzia delle Entrate sta sempre con le antenne alzate quando ci sono trasferimenti di denaro sospetti. Da quando sono nate le piattaforme digitali e l’home banking, trasferire o regalare denaro a qualcuno è diventato certamente più veloce e semplice, ma bisogna sempre fare in modo di evitare guai con il Fisco. Partiamo col dire che sì, esistono limiti ai trasferimenti di soldi tra privati in base alla modalità che si utilizza. A questo punto scopriamo nel dettaglio le procedure correte.
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Come spiega Patrizia Del Pidio su Money.it, se si vogliono regalare dei contanti a qualcuno il limite stabilito dalla legge nel 2024 è fissato a 5.000 euro e, di fatto, si possono regalare contanti per un importo massimo di 4.999 euro. Se si vogliono donare soldi attraverso un bonifico, come spiegato in un precedente articolo, l’importante è usare la causale giusta. Chi riceve il denaro (ma anche chi lo offre) deve essere sempre in grado di provare e giustificare l’operazione davanti al Fisco in caso di controlli. Quindi: è sempre importante conservare tutta la documentazione. Per quanto? Per almeno sei anni. In questo caso, nella causale può essere semplicemente scritto “regalo” o “donazione”. Capitolo tasse. Per le donazioni sono dovute delle imposte percentuali. “Per regalie tra genitori e figli o fra coniugi non sono dovute imposte a patto che la cifra donata non superi il milione di euro (altrimenti l’imposta è del 4% sulla parte eccedente). Per non pagare tasse, quindi, per genitori e figli si devono regalare meno di un milione di euro. Nel caso si donino soldi a fratelli e sorelle, invece, la soglia da non superare per non pagare l’imposta è di 100.000 euro (in caso contrario si dovrà versare il 6% sulla parte eccedente)”. Se la persona cara è un amico, infine, l’imposta del 6% grava su qualsiasi somma con l’esclusione di quelle di modico valore, per le quali l’atto di donazione non è necessario.