Dominique Pélicot, 71 anni, l’uomo accusato di aver drogato la moglie Gisèle e di averla fatta violentare da decine di uomini (51 sono a processo insieme a lui, ndr), ha testimoniato per la prima nel processo a suo carico in corso ad Avignone, in Francia. Ha ammesso tutte le accuse a suo carico, ma ha chiesto di essere perdonato: “Sono stato violentato anch’io quando avevo nove anni, questo ha influito su quello che è successo”.
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Le parole agghiaccianti di Dominique Pélicot
“Sono uno stupratore, come tutti gli altri in quest’aula di tribunale. Riconosco i fatti che mi vengono imputati nella loro totalità. – ha poi aggiunto Dominique Pélicot – Sono colpevole di ciò che ho fatto. Ho sottoposto mia moglie, i miei figli, i miei nipoti a tutto questo. Mi pento di ciò che ho fatto. Chiedo perdono anche se non è perdonabile”.
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“Ho solo ricordi shock della mia giovinezza. Non nasciamo pervertiti, lo diventiamo. Penso che ciò che ho vissuto sia preponderante nella mia storia. Anche se è paradossale, non ho mai considerato mia moglie come un oggetto. Ero molto felice con lei. Era l’opposto di mia madre, che era completamente ribelle. Gisèle non se lo meritava”, ha concluso l’uomo.
Anche la moglie ha testimoniato in aula: “Per me è difficile ascoltare il signor Pélicot perché in 50 anni non ho mai immaginato per un secondo che potesse fare questo. È difficile per me sentire tutto questo oggi… gli atti di violenza e le barbarie. Non ho pensato per un secondo che potesse farlo. Avevo piena fiducia in quell’uomo”.