Salvatore Lo Presti, un grande tra i cronisti sportivi italiani, si è spento all’età di 84 anni, lasciando un vuoto nel mondo del giornalismo calcistico. Nato a Marsala, Lo Presti si trasferì a Torino negli anni ’70, dove divenne un punto di riferimento per il giornalismo sportivo italiano, seguendo da vicino la grande Juventus di Boniperti e Trapattoni. La sua carriera lo ha visto collaborare con le maggiori testate sportive del Paese, tra cui Tuttosport, Corriere dello Sport, e Gazzetta dello Sport, di cui è stato caporedattore della redazione calcio dal 1989 fino alla pensione nel 2002.
Lo Presti ha anche diretto pubblicazioni di prestigio come l’Almanacco del calcio mondiale, che ideò negli anni ‘80, una vera e propria enciclopedia per gli appassionati del calcio internazionale.
Il ricordo dell’Ussi Subalpina
La Ussi Subalpina ha diffuso un comunicato in memoria di Salvatore Lo Presti, che riporto integralmente:
*”Salvatore Lo Presti, era per tutti Totò, un campione del giornalismo sportivo. Ci ha lasciato all’età di 84 anni dopo una vita dedicata al racconto del calcio dai campi di provincia ai mondiali. Siciliano di Marsala, legato profondamente alla sua Sicilia, ma cittadino del mondo. Dopo gli studi universitari a Roma ha iniziato a collaborare con le più importanti testate della stampa sportiva nazionale: (Tutto Sport, il Corriere dello Sport e la Gazzetta dello Sport) oltre che con il Corriere della Sera e il Giornale Nuovo. Penna finissima, narratore sublime, competente a livello tecnico come pochi. Totò era un punto di riferimento e un maestro, umile, disponibile, educato, ironico ma impeccabile quando doveva esaminare tecnica e tattica di una squadra, un campione, un allenatore.
Ha girato il mondo e raccontato il calcio mondiale dai campetti della Sicilia fino alle gesta di Maradona, Pelè e Ronaldo. Ha stabilito un record insuperabile scrivere per quattro quotidiani sportivi differenti: Stadio, Corriere dello Sport, Tuttosport e Gazzetta dello Sport a servizio del lettore prima di tutto. Mai sopra le righe mai partigiano sempre sereno ed equilibrato, illuminato. Per anni ha curato una vera e propria bibbia del calcio mondiale, un almanacco che è una enciclopedia per gli amanti del football internazionale.
È stato nell’USSI Subalpina di cui era padre nobile e consigliere nazionale per molto tempo ed è stato delegato dell’Aips. Ha raccontato tutti i tornei possibili, intervistato campioni, narrato storie e spiegato il calcio a più generazioni, migliaia di articoli e bellissimi saggi. La comunità dell’Ussi subalpina “Ruggero Radice” si stringe alla famiglia e abbraccia Totò per il suo ultimo viaggio verso il cielo azzurro che amava come il mare della sua Sicilia.”*
La scomparsa di Salvatore Lo Presti lascia un’eredità fatta di competenza, passione e dedizione al giornalismo sportivo, un esempio per le generazioni future.