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Auto elettriche, l’Europa si spacca sui dazi alla Cina. L’Italia vota “sì”

Pubblicato: 04/10/2024 17:23

L’Europa si è spaccata nel corso della discussione sui dazi da applicare alle auto elettriche importate dalla Cina. La misura proposta dalla Commissione Europea prevederebbe una tassa aggiuntiva fino al 36,3% sulle vetture elettriche cinesi, ma non ha raggiunto la maggioranza qualificata necessaria per essere approvata. La decisione finale sarà presa entro il 30 ottobre. Fra i Paesi favorevoli all’applicazione dei dazi Francia e Italia, mentre Germania e Ungheria si oppongono con forza.

Le posizioni dei singoli Paesi

Francia e Italia hanno votato a favore dell’imposizione dei dazi, insieme a Olanda, Polonia, Danimarca e altre nazioni dell’Est Europa. Il nostro Paese, in particolare, ha sottolineato la necessità di ripristinare condizioni di equità commerciale. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato il sostegno italiano ai dazi, pur ribadendo l’importanza di continuare il negoziato con la Cina.

Di tutt’altro avviso la Germania, che ha espresso una netta opposizione attraverso il ministro delle Finanze Christian Lindner. Il politico tedesco che ha definito i dazi “un errore“. La Germania teme le ripercussioni economiche di una guerra commerciale con la Cina, soprattutto per la sua industria automobilistica. Anche la Spagna, che in passato aveva sostenuto i dazi, ha deciso di astenersi, contribuendo all’incertezza sul destino della proposta.

La posizione della Cina

La Cina ha reagito con delusione alla proposta di dazi, accusando l’Unione Europea di protezionismo. Pechino ha chiesto di ritardare l’applicazione delle misure per evitare un’escalation nelle tensioni commerciali, e ha esortato l’Ue a risolvere la questione attraverso il dialogo. La Camera di Commercio cinese a Bruxelles ha ribadito la sua insoddisfazione, esprimendo preoccupazione per le potenziali conseguenze negative per entrambe le economie.

Il futuro dei dazi

La decisione definitiva sui dazi sarà presa quindi entro la fine di ottobre. In caso di approvazione, i dazi definitivi potrebbero entrare in vigore a partire dal 4 novembre. L’obiettivo è di proteggere l’industria automobilistica europea dalle pratiche di concorrenza sleale. Vista l’attuale spaccatura fra i singoli Paesi, resta da vedere se i negoziati con Pechino riusciranno a trovare una soluzione diplomatica prima di questa scadenza.

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