Vai al contenuto

Le vite degli altri: nessuno intercetta tanto (e tanto male) quanto gli italiani

Pubblicato: 28/10/2024 15:34


Nel famoso film di Donnersmack che vinse l’oscar nel 2007, Le vite degli altri, l’agenzia che spiava tutto e tutti era almeno la mitica Stasi, la polizia politica della DDR di Honecker, quello che baciava in bocca Breznev. In Italia abbiamo spioni di provincia, fatti in casa, che da un terminale della Dia, di una banca, di una improbabile società dal nome, Equalize, copiato da un film con Denzel Washington, spiano tutto e tutti, i personaggi sensibili di più, ma non solo loro. Quello che impressiona di questa vicenda di hacker al gorgonzola sono due dati. Il primo è che gli apparati di sicurezza della Repubblica sono un colapasta. La seconda è il numero stroboscopico delle esplorazioni di dati supersensibili. Nel primo caso dovremmo subappaltare la sicurezza dei nostri dati degli apparati agli indiani, perché in qualunque ditta italiana c’è qualcuno con un cugino, un cognato, un affine, semidelinquente che si infila nel classico della tradizione italiana. Il vero problema è il secondo, l’enorme massa di dati in mano a una pluralità di apparati, tutti hackerabili. Solo in Italia c’è questa massa di informazioni riservate sulla vita di tutti, un paese che ha milioni di persone che incappano in procedimenti giudiziari, con un numero sterminato di intercettazioni a strascico anche per i non indagati, per cui il calcolo è esponenziale. Nessuno, perché ci butterebbero fuori dal mondo civile, ha mai fatto il calcolo di quanti, come i tonni per le tonnare volanti, sono incappati nella rete a strascico, in cui una tira l’altra, sono finiti dentro il sistema informativo. Ma siamo nell’ordine di milioni. È un paese civile quello in cui sei spiato, e poi i dati finiscono a Covello, bancario forse fintamente curioso, o al Presidente della Fondazione Fiera di Milano, che non mi pare sia un’agenzia come la CIA, anche se lui forse si riteneva tale. Renzi, ovviamente intercettato più di Belen, per primo aveva avvertito il pericolo di sputtanamento generale in cui siamo precipitati: voleva fare la banca dati super criptata, il firewall fine di mondo, dove conservare i miliardi di dati. A questo scopo aveva incaricato Carrai, uno che di intelligenza e intelligence ne capisce, per realizzarla. Dopo 20 giorni scoppia, ovviamente casualmente il caso Consip, ed addio sicurezza dei dati e governo Renzi. I problemi rimangono sul tappeto, e sono sempre due. I dati sono insicuri e soprattutto sono troppi: incredibilmente,  infinitamente, indegnamente troppi. Quasi quasi era meglio la Stasi.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2024 18:49

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure