Questa mattina, Papa Francesco ha fatto visita a Emma Bonino, leader di +Europa, di recente tornata a casa dopo un delicato ricovero ospedaliero per una crisi cardio-respiratoria. La Bonino era stata ricoverata in terapia intensiva presso l’Ospedale Santo Spirito di Roma, e, sebbene ora in fase di recupero, ha deciso di prendersi una pausa dalla politica per concentrarsi sulla propria salute. All’uscita dall’abitazione della Bonino, alcuni passanti si sono fermati, incuriositi dalla scena. Alla domanda di un giornalista su come avesse trovato la politica, il Papa ha risposto con un sorriso: “Benissimo”. Francesco si è trattenuto una ventina di minuti, descrivendo l’incontro come “molto cordiale”.
Emma Bonino, 76 anni, ha vissuto momenti di grande paura durante il recente ricovero. Intervistata, ha ammesso di essersi spaventata molto e ha dichiarato al Corriere della Sera che ora si prenderà “una tregua dalla politica” per dedicarsi alla propria salute e “riprendere le forze”. Questa decisione, ha sottolineato, non rappresenta un addio definitivo: “C’è un tempo per tutte le cose”, ha spiegato, chiarendo che la pausa sarà un’occasione per rigenerarsi senza abbandonare le sue lotte per i diritti civili. La Bonino ha una storia politica di lungo corso e, per lei, la battaglia per i diritti è sempre stata un principio irrinunciabile.
Nuovi progetti all’orizzonte
Pur prendendosi una pausa, la leader radicale ha già le idee chiare su alcuni temi chiave, come il referendum sulla cittadinanza previsto per la prossima primavera. La cittadinanza è un tema che ritiene essenziale per il futuro del Paese, e la Bonino spera di potersi rimettere in forma in tempo per partecipare attivamente. Un altro fronte per lei prioritario è l’approvazione di una legge sul fine vita e il suicidio assistito, cause che ha sempre sostenuto con grande determinazione. La sua pausa ha dunque un carattere temporaneo, dato che la Bonino intende recuperare al più presto: “Voglio recuperare le forze e voglio farlo in fretta, c’è tanto da fare”, ha dichiarato. Ritiene infatti che “rimanere fermi sui diritti significa tornare indietro”, e ciò è per lei inaccettabile.
L’arrivo del Papa a casa della Bonino, avvenuto su una Cinquecento bianca, ha attirato l’attenzione di alcuni passanti e curiosi. All’uscita dal palazzo, una donna argentina ha salutato Bergoglio, che si è fermato per un breve scambio di battute, permettendole di avvicinarsi. Questa visita rappresenta un’ulteriore conferma della stima che il Papa nutre per la Bonino, una stima reciproca che si era già manifestata in altre occasioni. Francesco aveva incontrato la leader radicale nel 2015, quando era ministra degli Esteri, e poi nel 2016, durante un incontro privato centrato sul tema dei migranti.
La Bonino è stata dimessa dall’ospedale il 30 ottobre e da allora ha continuato la riabilitazione a casa. In un’intervista a Repubblica, la leader di +Europa ha parlato della sua esperienza di malattia, spiegando che le difficoltà di salute l’hanno portata a riflettere profondamente su “questioni essenziali della vita e della morte”. Tra le sue priorità future restano il referendum sulla cittadinanza e la legge sul fine vita, temi che continuerà a sostenere. Ha dichiarato che, con la ripresa delle sue forze, tornerà a dedicarsi a queste cause, ritenendo che sia necessario avanzare sui diritti civili per evitare che la società arretri.
Nonostante la pausa, la Bonino ha già le idee chiare sui temi di cui intende occuparsi una volta ristabilita. Tra questi, figura il referendum sulla cittadinanza previsto per la prossima primavera, un tema che la leader ritiene fondamentale per il futuro del paese. Non solo: tra i suoi obiettivi rientra anche l’approvazione di una legge sul fine vita e il suicidio assistito, temi su cui si è battuta a lungo. La Bonino non nasconde il suo entusiasmo per le sfide future, ribadendo la sua determinazione a recuperare al più presto: “Voglio recuperare le forze e voglio farlo in fretta, c’è tanto da fare”. Per lei, infatti, “quando si sono conquistati i diritti, non si può rimanere fermi”. A suo avviso, “rimanere fermi sui diritti significa tornare indietro”, una prospettiva che la Bonino non è disposta ad accettare.