Dopo il caso che ha fatto scalpore degli hamburger di McDonald’s contaminati, i Cdc Usa (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) segnalano una “nuova epidemia di Escherichia coli” che, secondo l’esito del tracciamento avviato, si ritiene “legata alle carote biologiche” di un’azienda che ha avviato il richiamo dei prodotti potenzialmente nocivi per la salute umana.
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Al momento il bilancio del nuovo focolaio di Escherichia coli è di 39 persone infettate in 18 Stati Usa, 15 ricoverati e un morto. L’agenzia americana ha pubblicato un avviso di sicurezza alimentare riguardante l’epidemia multistato collegata alle carote bio, dopo una attenta indagine condotta parlando con le persone malate. Si tratta in particolare delle carotine bio intere e baby vendute dall’azienda Grimmway Farms.
Dopo l’allarme lanciato dai Cdc, dunque, sono state ritirate dal mercato diverse marche e dimensioni del prodotto confezionato. “Questi prodotti non sono più in vendita nei negozi. – avvertono i Cdc – Ma potrebbero ancora essere nelle case delle persone”. L’invito è dunque a controllare ed eventualmente buttare via i prodotti segnalati come a rischio escherichia coli.
I sintomi dell’escherichia coli
Ma quali sono i sintomi dell’Escherichia coli? La maggior parte delle persone infette da questo batterio lamenta forti crampi allo stomaco, diarrea (spesso con sangue) e vomito. I sintomi di solito iniziano 3-4 giorni dopo l’ingestione del prodotto contaminato. La maggior parte guarisce senza trattamento dopo 5-7 giorni. Alcune persone però possono sviluppare gravi problemi renali (sindrome emolitica uremica, Seu) e necessitare di un ricovero in ospedale.