
Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale italiana, ha condiviso le sue opinioni sull’incidente che ha colpito Edoardo Bove, il giovane centrocampista della Fiorentina, che ha accusato un malore durante la partita contro l’Inter. In un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli, il professore ha svelato i suoi pensieri immediati riguardo alla situazione e le possibili conseguenze future.
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“Quando ho visto Bove cadere a terra, ho provato una forte inquietudine, considerando che ci sono stati precedenti simili non rassicuranti”, ha affermato Castellacci. “La preoccupazione cresce quando osservi un ragazzo così giovane svenire. Mi sono sentito sollevato solo quando ho appreso che era vigile in ospedale. Questa mattina è stato estubato e ha avuto modo di parlare con i medici: la fase critica sembra essere superata”.
Castellacci ha ipotizzato che il problema potrebbe essere riconducibile a una torsione di punta, un tipo di aritmia cardiaca. “Non ho certezza riguardo alla diagnosi definitiva, ma sembra che l’aritmia abbia causato l’incidente. Inizialmente si pensava a un attacco epilettico, che potrebbe portare a un arresto cardiaco. Tuttavia, per stabilire se Edoardo potrà riprendere a giocare, è necessaria una diagnosi accurata”.
L’ex medico della Nazionale ha sottolineato l’importanza di un intervento medico tempestivo: “Oggi è fondamentale avere professionisti in grado di fornire cure immediate, come il massaggio cardiaco o l’uso del defibrillatore. Penso anche ai campi sportivi di periferia, dove spesso è presente un defibrillatore, ma manca la formazione adeguata. È un aspetto su cui bisogna lavorare”.
Castellacci ha anche messo in luce la rigidità delle normative italiane in materia di idoneità sportiva rispetto ad altri paesi: “Le nostre procedure di certificazione sono tra le più severe a livello globale. In molte altre nazioni, invece, la responsabilità ricade sui singoli atleti”.
“Un caso emblematico è quello di Eriksen”, ha concluso Castellacci, evidenziando un rischio sempre presente, “il quale gioca in Inghilterra con un defibrillatore impiantabile. In Italia, una cosa del genere non sarebbe consentita, dal momento che un impatto accidentale sul dispositivo potrebbe avere conseguenze molto serie”.