
A settimana dal termine del suo mandato, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto una standing ovation dal dipartimento di Stato, tracciando un bilancio del suo operato in politica estera. Durante il suo discorso, Biden ha affermato con convinzione: “Lascio un’America più forte di quella che ho trovato quattro anni fa”. Ha evidenziato il rafforzamento diplomatico del Paese, il consolidamento della Nato e il ruolo di protagonista globale degli Stati Uniti. Rivolgendosi al suo successore, Donald Trump, ha dichiarato: “Lascio un’America con più potere diplomatico, economico e tecnologico, e senza essere impegnata in una guerra”. Sul fronte cinese, ha sottolineato: “La Cina non ci ha superato oggi, come molti prevedevano, e non lo farà mai”.
Biden dritto al punto: “Nato più unita che mai”
Biden ha toccato i progressi in Medio Oriente, confermando un imminente accordo di pace tra Israele e Hamas. Ha citato il ruolo centrale degli Stati Uniti nel riunire oltre venti nazioni nel Mar Rosso per proteggere la libertà di navigazione e contrastare le minacce degli Houthi. Nei confronti della Russia, Biden è stato diretto: “Putin ha fallito i suoi obiettivi strategici. La Nato è più unita che mai”. Ha aggiunto: “Quando Putin ha invaso l’Ucraina, il nostro compito era difendere l’Ucraina e prevenire una guerra tra potenze nucleari. Abbiamo fatto entrambe le cose”. Ha ribadito l’importanza di sostenere l’Ucraina e ha affermato che il Paese ha un futuro promettente come nazione libera.
Biden ha descritto il suo mandato come un periodo di transizione storica: “La Guerra Fredda è finita, siamo in una nuova era. Abbiamo affrontato sfide difficili e siamo usciti più forti”. Ha rivendicato risultati significativi, come l’aumento del contributo degli alleati Nato al 2% del PIL e ha affrontato senza esitazioni il tema del ritiro dall’Afghanistan. Pur riconoscendo le difficoltà, ha difeso la decisione: “Non vedevo motivo di tenere migliaia di soldati lì. Sarò il primo Presidente in decenni a non lasciare l’Afghanistan al mio successore”.