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Caso Orlandi, la rivelazione dell’amico: «Emanuela mi chiamò e baciò, poi ecco cosa mi disse»

Pubblicato: 15/01/2025 08:48

Nel caso di Emanuela Orlandi, emerge ora la testimonianza di Pierluigi Magnesio, un amico d’infanzia e membro della parrocchia, oggi 57enne, che ha rivelato di essere stato «innamoratissimo» di lei. Durante uno degli ultimi incontri, Emanuela lo prese da parte e, inaspettatamente, lo salutò con un «addio». Questo dettaglio, mai rivelato prima, suggerisce che la ragazza fosse già consapevole di dover scomparire, verosimilmente coinvolta da qualcuno in vista di eventi che le erano ignoti. Era stato anticipato da un’affermazione che Emanuela aveva fatto a una compagna di classe?
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Le nuove informazioni riguardanti la scomparsa di Emanuela saranno discusse nella prossima riunione della commissione parlamentare d’inchiesta sulle sparizioni della «ragazza con la fascetta» e di Mirella Gregori, avvenute nel 1983. Il senatore Andrea De Priamo, presidente della commissione, ha convocato Magnesio, che all’epoca faceva parte del gruppo dell’Azione cattolica riunito nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano e in altre occasioni a Roma. Magnesio, figlio di un tecnico del Vaticano, viveva dentro le Mura Leonine, come ha condiviso in una recente intervista con il giornalista Igor Patruno.

La testimonianza di Magnesio, in particolare il saluto di Emanuela, potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere meglio l’intera vicenda. Dopo aver affermato di essere stato «molto coinvolto» con lei, ha raccontato un evento accaduto circa una settimana prima della scomparsa: «Erano le otto di sera, e ci trovavamo sotto casa di Emanuela. C’erano la sorella e due amiche. Ci salutammo, ma lei non mi diede il bacetto come al solito, perché mi aveva allontanato un po’ per non farmi soffrire…» Tuttavia, in un momento inaspettato, Emanuela lo chiamò e gli disse: «Ti volevo salutare meglio» e lo baciò, aggiungendo poco dopo: «Addio

Questa parola di congedo solleva interrogativi: cosa significava realmente quel «addio»? Una compagna di scuola di Emanuela aveva già rivelato che poco prima della sua scomparsa le aveva confidato: «Non mi vedrete per un po’…», suggerendo che la ragazza fosse stata contattata da misteriosi «individui» che l’avrebbero portata via. Inoltre, vi era stata una lite familiare in cui Emanuela aveva espresso il desiderio di andare in vacanza con un’amica, nonostante le opposizioni dei genitori.

Magnesio ha spiegato il motivo del suo silenzio fino ad ora: «In passato ricordavo solo i baci, ma durante la pandemia ho realizzato che Emanuela mi aveva detto addio… È una novità che deve avere un significato…» È importante notare che non si tratta di un addio romantico, poiché, come ha sottolineato, i loro rapporti si erano già raffreddati.

Il 22 giugno 1983, Magnesio aveva un appuntamento con Emanuela, descrivendola come una ragazza «schietta e astuta». Racconta che quel pomeriggio si erano incontrati per caso e che lei lo invitò a unirsi a lei e alla sorella al Palazzaccio dopo le lezioni di musica. Tuttavia, non vedendola arrivare, lui e gli altri amici iniziarono a preoccuparsi e andarono a cercarla alla scuola di Sant’Apollinare, dove però non c’era.

Ci sono molte domande rimaste senza risposta riguardo a quella giornata, inclusi gli orari da chiarire e le testimonianze da rivedere. È fondamentale ottenere una cronologia precisa degli eventi per comprendere meglio questa intricata vicenda che dura da 41 anni. Oggi, nel giorno in cui Emanuela avrebbe compiuto 57 anni, emerge questo enigmatico saluto, lasciando in sospeso interrogativi su quale destino la attendesse e chi fosse realmente coinvolto nella sua scomparsa.

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