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Accordo su Gaza, c’è l’ok: tutti i dettagli dagli ostaggi al controllo della Striscia

Pubblicato: 15/01/2025 17:48

Il Forum delle famiglie degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza ha annunciato di aver incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu oggi alle 14.30 ora locale (le 13.30 in Italia). Questo incontro avviene in un momento cruciale, poiché sembrerebbe vicina la finalizzazione di un accordo tra Israele e Hamas che prevede una tregua e la liberazione degli ostaggi. I familiari hanno espresso chiaramente la loro posizione, chiedendo “un accordo che garantisca il rilascio di ogni ostaggio con modalità e tempi predefiniti”.

Ora è giunta la notizia secondo la quale Hamas avrebbe inviato ufficialmente l’ok all’intesa: l’accordo dovrebbe essere messo in pratica nel giro di 24-48 ore, con la liberazione degli ostaggi prevista per domenica. Per quanto riguarda Israele è arrivata la dichiarazione del ministro Gideon Sa’ar: “E’ un accordo molto difficile, doloroso, ma è molto importante per noi che vengano liberati dalla prigionia i nostri uomini, la nostra gente. Allo stesso tempo è molto doloroso perché ha a che fare con la liberazione di pericolosissimi terroristi, compresi assassini che dovranno uscire dalle nostre carceri. Questa è leadership, bisogna decidere tra due brutte opzioni, non tra una bella opzione e una brutta opzione, ed è proprio quello che stiamo facendo adesso”, ha aggiunto.Verranno scambiati prigionieri israeliani in cambio di ostaggi e nello scambio ci sono anche 5 soldatesse per 250 prigionieri. Netanyahu ha dichiarato: “Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato, a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati. È questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito”. Trump ha dichiarato poco fa a Truth: “Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve”.

L’accordo è stato discusso intensamente nei negoziati di Doha, dove Hamas avrebbe accettato una bozza che include il rilascio degli ostaggi e una tregua nella Striscia di Gaza. Il progresso nei negoziati è stato reso possibile da un dialogo notturno tra il capo del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar Al Thani e Avi Berkowitz, inviato dell’amministrazione Trump in Medio Oriente. Anche rappresentanti dell’Autorità Palestinese, tra cui il responsabile per i detenuti, sono coinvolti nelle discussioni a Doha.

Secondo il presidente statunitense Joe Biden, l’intesa è ormai imminente: “Siamo sul punto di veder realizzata l’intesa”. La Casa Bianca ha inoltre dichiarato che i passi avanti sono stati coordinati anche con l’ex presidente Trump.

Ma questi sono i dettagli del piano, secondo quanto emerso fino ad ora (che prevede come garanti Qatar, Egitto e Stati Uniti):

– il cessate il fuoco durerà 42 giorni;

– In questa prima fase, è previsto il ritiro graduale di forze israeliane dalla parte centrale della Striscia di Gaza e il ritorno degli sfollati palestinesi nella parte settentrionale della Striscia stessa;

– Hamas rilascerà in questa prima fase 33 ostaggi israeliani: tra loro tutte le donne (siano esse militari o meno), bambini e uomini over 50.

– È stato deciso che arriveranno a Gaza 600 tir di aiuti umanitari al giorno (50 dei quali contenenti carburante), con il controllo israeliano;

– Il rilascio sarà graduale ed avverrà nell’arco di tutto il cessate il fuoco. Ogni settimana saranno rilasciati almeno 3 ostaggi; il resto dei 33 ostaggi previsti sarà rilasciato prima della fine del periodo di 42 giorni. Saranno rilasciati anzitutto gli ostaggi ancora in vita; solo al termine di questo scambio saranno riconsegnati anche i resti degli ostaggi deceduti;

– Saranno rilasciati 30 palestinesi per ogni ostaggio civile, e 50 palestinesi per ogni soldata israeliana;

– Il sedicesimo giorno dei 42 di cessate il fuoco comincerà la discussione della seconda fase: sarà quella trattativa che metterà a fuoco il futuro di Gaza. 

– Nella seconda fase, Hamas rilascerebbe tutti gli altri ostaggi rimasti in vita, per lo più soldati maschi, in cambio di altri prigionieri, di un cessate il fuoco permanente e del «ritiro completo» delle forze israeliane da Gaza, secondo la bozza definitiva dell’accordo citata da Ap. 

– Nella terza e ultima fase è prevista la consegna dei corpi degli ostaggi rimasti in cambio di un piano di ricostruzione di tre-cinque anni sotto la supervisione internazionale.

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Ultimo Aggiornamento: 15/01/2025 19:51

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