
La drammatica vicenda di Chiara Petrolini, la 21enne accusata dell’omicidio di due neonati appena nati in provincia di Parma, continua a far discutere. La difesa della giovane aveva presentato un’istanza al Tribunale del Riesame di Bologna per evitare il carcere in attesa del processo, ma i giudici hanno respinto la richiesta.
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La strategia della difesa
Secondo quanto riportato da Repubblica, l’avvocato difensore ha sostenuto che l’enorme esposizione mediatica della vicenda renderebbe impossibile per Chiara reiterare il reato. “La vita dell’indagata viene pubblicamente vivisezionata, spettacolarizzata, giudicata, e di qui ai prossimi anni certamente non si verificheranno più le condizioni che hanno consentito la realizzazione delle condotte oggetto di imputazione”, si legge nell’istanza. Nonostante queste argomentazioni, il Tribunale ha accolto la richiesta della Procura di Parma, disponendo il carcere per la giovane.
Le accuse
Chiara è accusata dell’omicidio di un neonato morto ad agosto 2024 e della soppressione di cadavere di quest’ultimo e di un altro neonato, nato nel maggio 2023. Entrambi i piccoli, secondo le indagini, sarebbero stati partoriti e poi seppelliti nel giardino della villetta di famiglia a Vignale di Traversetolo.
Carcere sospeso fino alla Cassazione
Sebbene il Tribunale di Bologna abbia disposto la custodia cautelare in carcere, la misura è stata sospesa fino alla decisione definitiva della Corte di Cassazione, attesa per febbraio. Attualmente, Chiara si trova agli arresti domiciliari, sorvegliata dai genitori. La Procura e il Tribunale del Riesame hanno giudicato insufficiente il controllo dei genitori, sottolineando che non può essere considerato “equiparabile in nessun modo a quello connesso al regime della custodia in carcere”. La vicenda continua a suscitare un acceso dibattito, in attesa che la giustizia si pronunci definitivamente sul futuro della giovane.