
Giovanna De Felice, parrucchiera di 44 anni, aveva scelto di lasciare Bologna per una vita più serena tra i monti dell’Appennino bolognese. La sua nuova casa a Vergato, però, è diventata presto una prigione.
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Da mesi qualcuno la minaccia e la terrorizza con atti vandalici. “So chi è che mi urla ‘Ti ammazzo’ e prende a picconate il muro. L’ho detto ai carabinieri, ma ho paura”, racconta.
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Minacce e atti vandalici senza fine
Già dalla prima notte nella nuova casa, Giovanna ha sentito rumori inquietanti e urla fortissime. Poi, il 28 novembre, la situazione è precipitata. Rientrando alle 18:15, ha trovato la porta d’ingresso sfondata e i vetri frantumati.
Poche ore dopo, qualcuno ha sfondato la finestra della sua camera da letto con un piccone. Da allora, gli attacchi sono proseguiti con altri episodi il 31 dicembre, l’8 gennaio e il 15 gennaio.
Chi la perseguita conosce i suoi spostamenti
L’aggressore sembra osservarla costantemente, sapendo esattamente quando esce e quando rientra. Giovanna ha presentato cinque denunce ai carabinieri e ha anche un sospetto su chi possa essere. “L’ho riferito alle autorità, ma gli episodi non si fermano”, afferma.
Nonostante l’installazione di un impianto di allarme, le minacce continuano. Ogni notte qualcuno si avvicina alla casa e grida frasi come “Ti ammazzo!” e “Muori!”.
Misure di sicurezza e costi altissimi
Per proteggersi, Giovanna ha montato pannelli antiproiettile alle finestre, privandosi della luce naturale pur di sentirsi più sicura.
I danni causati dagli attacchi sono già costati oltre 7.000 euro. “Ogni volta che mi spacca un vetro, devo pagare 950 euro”, spiega.
Le indagini e la paura di essere uccisa
Le autorità stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza e un testimone oculare ha visto uno degli attacchi con il piccone.
Nel frattempo, Giovanna ha dovuto modificare la sua vita. Chiude il negozio nel primo pomeriggio per tornare a casa prima che faccia buio. “Ho paura che, approfittando del buio, possa farmi del male”, confessa.