
Ospite di Storie Italiane, Sebastiano Visintin è tornato a parlare delle indagini sulla morte della moglie, Liliana Resinovich, che sembrano vicine a una svolta grazie alla testimonianza di Jasmina, definita dalla stampa “l’albergatrice”. La donna ha raccontato di aver assistito a violenti litigi tra la coppia nei mesi precedenti alla tragedia e di una frase inquietante pronunciata dal marito subito dopo la scomparsa.
“All’inizio la coppia sembrava normale, Sebastiano prendeva le decisioni, ma nulla di strano”, ha raccontato Jasmina. I tre avevano instaurato “una vera amicizia”. Tuttavia, nel maggio 2021, l’albergatrice iniziò a notare tensioni. “Un giorno vidi Sebastiano molto arrabbiato lanciare uno zaino ai piedi di Liliana; lei ci rimase male, e lui aveva uno sguardo spaventoso”. Jasmina ha poi aggiunto che Liliana le aveva confidato di voler camere con letti separati: “Mi prese la mano e disse che non lo sopportava più”.
L’ultimo incontro con la coppia risale al 24 ottobre 2021. Jasmina ricorda di averli ospitati nonostante l’albergo fosse chiuso. “Quella notte li sentii litigare violentemente, lui urlava come un pazzo. Il giorno dopo non li salutai neanche”.
Dopo la scomparsa di Liliana, l’albergatrice racconta di aver chiamato Sebastiano il 18 dicembre per avere notizie. “Mi sconvolse, era indifferente. Disse che avevano una relazione aperta, che lei aveva i suoi amici. A un certo punto balbettò: ‘È stato un incidente’, e poi aggiunse: ‘Sono fuori di testa, lascia perdere’”.
Presente in studio, Sebastiano Visintin ha contestato il racconto di Jasmina: “Perché parlare solo ora? Abbiamo frequentato quell’albergo tante volte, non ci ha mai detto nulla. Io e Liliana avevamo un ottimo rapporto”. Ha poi aggiunto: “Non ho mai urlato contro di lei. Invito tutti gli altri albergatori a testimoniare se abbiano mai visto litigi”.
Jasmina ha ribattuto ricordando un confronto avvenuto a giugno, quando chiese spiegazioni sulla frase “È stato un incidente”. “Mi urlò contro, sbatté una mano sul tavolo e disse: ‘Le persone non sanno di cosa sono capace’”.
L’albergatrice ha spiegato il ritardo nel raccontare quanto accaduto: “Avevo paura, i miei familiari non volevano. Ma non dormivo più, non è giusto tacere. Non accuso Sebastiano di aver ucciso Liliana, ma tra loro non andava tutto bene”. Ha anche riferito di aver parlato con gli inquirenti e il programma Quarto Grado, aggiungendo di aver ricevuto una minaccia da una donna vicina a Sebastiano: “Mi disse di stare attenta a parlare”.
La vicenda si arricchisce di dettagli inquietanti che potrebbero gettare nuova luce sul caso della tragica scomparsa di Liliana Resinovich.