
Alla fine, dopo aver trascinato un anziano sacerdote fuori dall’auto per colpirlo, ci sono volute tre persone per allontanarlo. Si è poi seduto con calma al bar, e quando la barista gli ha suggerito una camomilla per calmarsi, lui ha risposto: «Era necessario». L’uomo, di 37 anni e con un passato di problemi mentali, aveva da tempo preso di mira don Virgilio Fenaroli. Il sacerdote, di 89 anni e originario di Tavernola, vive a Gromo dopo aver lasciato il lavoro 13 anni fa, quando era presidente della casa di riposo del paese. L’aggressore lo aveva designato come obiettivo poiché suo padre risiedeva nella rsa di Valbiondione, ma lui non aveva la patente e trovava difficile andarlo a trovare. Aveva tentato di trasferire il padre a Gromo senza successo e incolpava don Virgilio, anche se gli veniva spiegato che non c’era nulla da fare. Lo aveva già affrontato varie volte al bar del Centro, in piazza Dante. Nella mattina del 29 gennaio ha suonato alla sua porta in via De Marchi, ma il prete non ha aperto.
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Quando il sacerdote è andato a pranzo, l’uomo si è appostato in piazza. A mezzogiorno ha notato la Fiat Sedici del prete avvicinarsi e si è messo di fronte all’auto, costringendo don Virgilio a fermarsi. Una volta che la vettura si è arrestata, l’aggressore ha aperto la portiera, ha afferrato il sacerdote per i vestiti e lo ha strappato via dall’auto, che, rimasta con il motore acceso e la marcia inserita, ha continuato a muoversi. Fortunatamente, alcune pesanti fioriere di pietra hanno bloccato l’auto prima che potesse proseguire contromano nella ripida via Milesi.
«Quando ho sentito il rumore di quel vaso pesante cadere, ho capito che doveva essere accaduto qualcosa di grave», racconta la proprietaria del bar del Centro. Insieme a lei sono usciti due clienti e un terzo uomo, che aveva assistito alla scena dal balcone di una casa vicina. L’aggressore aveva tolto la croce dal collo del sacerdote, lo aveva gettato a terra e lo colpiva con schiaffi e pugni, mentre la vittima gridava «aiuto».
Data la forza dell’aggressore, i tre uomini hanno faticato non poco per allontanarlo dal sacerdote. Nel frattempo, dal bar era stata chiamata assistenza, e sono intervenuti i Volontari della Presolana, che hanno fornito i primi soccorsi al sacerdote anziano e lo hanno poi accompagnato all’ospedale di Piario. Sebbene avesse diverse ecchimosi, le sue condizioni non sembravano gravi. Dopo una TAC, è stato dimesso con una prognosi di 14 giorni. Nel frattempo, in piazza era arrivato il sindaco Sara Riva con due consiglieri comunali: «Quando ho visto cosa aveva fatto quell’uomo — spiega Riva — ho pensato che non potevamo lasciarlo andare, così ho firmato per un trattamento sanitario obbligatorio».
I due consiglieri hanno monitorato i movimenti del 37enne, che si è recato in un negozio dove ha tentato di acquistare fuochi d’artificio, e quando non ci è riuscito, ha iniziato a fare scenate. Alla fine, intorno alle 14.15, in via Fratelli Crespi sono intervenuti i carabinieri, che, nonostante la resistenza dell’uomo, sono riusciti a immobilizzarlo. Successivamente, con un’ambulanza della Croce Blu di Gromo, è stato trasportato all’ospedale di Alzano.