
Momenti di alta tensione si sono verificati oggi, venerdì 31 gennaio, al termine dell’interrogatorio del giovane di 22 anni accusato di essere responsabile dell’incidente che ha causato la morte di Jennifer Alcani, una ragazza di 13 anni di Lecco. La giovane era deceduta dopo sei giorni di agonia a seguito di un terribile schianto avvenuto il 10 gennaio.
Il padre della vittima ha affrontato il 22enne all’uscita dall’aula del tribunale di Lecco, rivolgendosi a lui con rabbia e dolore: «Ma non ti vergogni?». Le accuse non si riferivano solo all’incidente, ma anche ai video pubblicati sui social. Quei filmati, registrati nell’auto poco prima dello schianto, mostravano la vettura sfrecciare a 150 chilometri orari.
L’incidente si era verificato nei pressi dell’intersezione tra la SP72 e la SS36 ad Abbadia Lariana (Lecco). Jennifer, che si trovava a bordo dell’auto guidata dal giovane, aveva riportato ferite gravissime ed è morta meno di una settimana dopo.
Nonostante il confronto teso, il 22enne non ha reagito alle accuse del padre della ragazza e si è limitato a dichiarare di essere profondamente dispiaciuto per quanto accaduto.
Per il giovane, la Procura ha richiesto gli arresti domiciliari. Al momento, il giudice preliminare si è riservato di decidere sul provvedimento.
Un dramma che ha sconvolto l’intera comunità, lasciando un vuoto incolmabile nella famiglia di Jennifer, la cui tragica scomparsa è divenuta un simbolo di quanto possano essere devastanti le conseguenze di una guida imprudente.