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Lo Voi, spuntano le carte dei voli di Stato negati al giudice. Le accuse del procuratore

Pubblicato: 31/01/2025 08:55

La liberazione del generale Osama Almasri e il suo ritorno in Libia hanno già generato tensioni tra il governo italiano e la Corte penale internazionale dell’Aia, che aveva richiesto il suo arresto. Questo ha portato a un nuovo scontro fra Palazzo Chigi e la Procura di Roma, coinvolgendo direttamente il procuratore Francesco Lo Voi, che è stato criticato pubblicamente dalla premier Giorgia Meloni a causa di un avviso di garanzia a suo carico. In realtà, si trattava di una comunicazione di iscrizione nel registro delle notizie di reato, ma questo è solo un dettaglio. Ciò che conta è che da quel momento sia iniziata una reazione a catena di rivelazioni e insinuazioni, intensificando il conflitto tra il governo e la Procura, considerata la più influente in Italia per quanto riguarda le indagini sui poteri istituzionali.

Per trovare un episodio simile bisogna tornare al 1993, quando l’inchiesta sui «fondi neri» del Sisde sfiorò il Palazzo del Quirinale, allora guidato dall’ex ministro dell’Interno Oscar Luigi Scalfaro. Trentadue anni fa.

L’ultima puntata di questa disputa è avvenuta con la diffusione, tramite Tg1, di documenti riguardanti le tensioni tra Lo Voi e il sottosegretario ai servizi segreti Alfredo Mantovano. Quest’ultimo è uno dei quattro indagati nel caso Almasri, la cui posizione sarà esaminata dal tribunale dei ministri. La questione riguarda i voli di Stato negati al procuratore per i suoi spostamenti tra Roma e Palermo, dove torna regolarmente ogni due settimane.

In passato, Lo Voi aveva ricevuto tali autorizzazioni per motivi di sicurezza, essendo uno dei magistrati antimafia con il massimo livello di protezione. Tuttavia, da febbraio 2023, Mantovano ha sospeso l’autorizzazione, motivando la decisione con ragioni economiche e ritenendo che potesse ricevere la necessaria protezione utilizzando voli commerciali.

Lo Voi ha contestato questa decisione appellandosi a vari enti, dal ministero dell’Interno al Consiglio di Stato, dando vita a una controversia che è tuttora in corso. La situazione è stata alimentata da indiscrezioni diffuse da Palazzo Chigi e successivamente amplificata dai media, con riferimenti a ricorsi e documenti legali, culminando in articoli sui giornali favorevoli al governo. Le dichiarazioni di esponenti della maggioranza hanno cercato di collegare la veloce iscrizione dei membri del governo nel registro degli indagati a un presunto risentimento di Lo Voi per la revoca dei suoi voli di Stato, quasi come se fosse una vendetta.

Questi sospetti hanno portato Lo Voi a sentirsi attaccato, accusato di utilizzare la giustizia a fini politici. Si è sentito vittima di una campagna mediatica orchestrata contro di lui, in particolare per la diffusione di atti riservati e dettagli relativi alla sua sicurezza.

Il suo atteggiamento rigoroso nei confronti dei membri del governo risale a prima della controversia sui voli di Stato, avendo avviato il processo contro Matteo Salvini per il trattenimento dei migranti sulla nave Open Arms nel 2018. Meloni ha citato esplicitamente Lo Voi come responsabile di questo “fallimentare processo” quando ha informato il pubblico riguardo all’avviso ricevuto, ripetendo quanto fatto dallo stesso Salvini.

Adesso, quella vicenda è tornata alla ribalta insieme alla polemica sui voli di Stato, considerata da Lo Voi una grave violazione di segreto. Questo si incrocia con le accuse mosse da Palazzo Chigi, che sono emerse poco prima delle comunicazioni inviate a premier e ministri.

Al termine di un’indagine su alcuni giornalisti del quotidiano Domani, Lo Voi e un suo sostituto hanno incluso negli atti trasmessi alcune informazioni dell’Aisi, il servizio segreto interno, la cui diffusione è vietata dalla legge. Le informazioni possono essere visionate, ma non copiate. Tuttavia, i giornalisti di Domani hanno avuto accesso e pubblicato relazioni sugli accertamenti dell’Aisi sul capo di Gabinetto della premier.

Questa “rivelazione di segreto” ha suscitato l’irritazione del governo e potrebbe portare a una denuncia alla Procura di Perugia, competente per indagare sui magistrati di Roma, anticipata da indiscrezioni riguardanti il presunto conflitto d’interessi tra Lo Voi e Mantovano sui voli di Stato. Un modo per intensificare ulteriormente il conflitto tra l’amministrazione e il procuratore della capitale.

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