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Orsini contro Bruxelles: “Troppe leggi, così l’Europa non sarà mai competitiva”

Pubblicato: 01/02/2025 12:13

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, attacca la burocrazia europea, definendola un ostacolo alla competitività dell’industria. Durante l’evento per il passaggio di consegne al vertice di Confindustria Lombardia, ha denunciato l’enorme produzione normativa dell’Ue: in cinque anni, l’Unione ha scritto 13.500 nuove norme, mentre gli Stati Uniti appena 3.000. Secondo Orsini, non si può pensare di aggiungere sempre più regole all’industria: dovremmo pagare persone per cancellarle, non per crearne di nuove.

La proposta di Confindustria: meno burocrazia, più crescita

Orsini ha ricordato che Confindustria ha proposto al governo 80 misure a costo zero per snellire la burocrazia italiana. Alcune sono già state approvate, altre sono in fase di discussione. L’obiettivo è rendere più semplice il lavoro delle imprese, sostenendo la competitività nazionale.

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ribadito la necessità di una maggiore autonomia amministrativa per facilitare la sburocratizzazione. Secondo Fontana, l’autonomia porterà semplificazione, come accaduto nel resto del mondo. Ha inoltre criticato la distribuzione dei fondi di coesione europei, sostenendo che dovrebbero essere gestiti a livello locale per meglio rispondere alle esigenze dei territori.

Green Deal e dazi: le preoccupazioni dell’industria italiana

Orsini ha espresso perplessità anche sul Green Deal europeo. Pur riconoscendo l’importanza di una strategia industriale sostenibile, ha evidenziato la contraddizione tra il sostegno alle imprese dichiarato da Ursula von der Leyen e l’impatto delle politiche ambientali sull’industria. Secondo Orsini, se vogliamo davvero salvaguardare l’industria, il Green Deal deve essere cambiato.

Il presidente di Confindustria ha poi posto l’attenzione sul costo dell’energia e sugli Ets (sistema di scambio delle emissioni), che penalizzano le imprese italiane.

Sul fronte commerciale, Orsini ha espresso preoccupazione per i dazi imposti dagli Stati Uniti, soprattutto considerando l’export italiano, che ammonta a 626 miliardi di euro. Ha sottolineato l’importanza del dialogo tra Italia e Usa, specialmente nei settori della difesa e dell’energia.

Il sostegno della politica italiana

L’appello di Orsini è stato accolto con favore dal vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, che ha criticato la pressione normativa di Bruxelles. Centinaio ha dichiarato che la manifattura italiana rischia di soffocare sotto una valanga di vincoli europei e che è necessario fermarsi per dare respiro alle imprese.

Il senatore ha ribadito l’impegno della Lega nel processo di sburocratizzazione, per aiutare imprese e famiglie a rimanere competitive in un contesto economico sempre più complesso.

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