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Bambino in arresto respiratorio durante una visita in carcere al papà: lo salva una poliziotta

Pubblicato: 03/02/2025 18:43

Un bimbo di poco più di un anno ha rischiato la vita mentre si trovava nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino per far visita al padre detenuto. Il piccolo, in compagnia della madre, ha avuto delle convulsioni ed è caduto in uno stato di apparente arresto respiratorio.
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Una poliziotta penitenziaria è intervenuta con prontezza e ha praticato le manovre di emergenza, riuscendo a salvargli la vita.

L’intervento dell’agente di polizia penitenziaria

L’episodio è avvenuto sabato 1 febbraio. Secondo la ricostruzione dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), la madre del bambino ha chiesto con insistenza di uscire dalla sala colloqui perché il piccolo manifestava conati di vomito.

Un’agente ha capito subito la gravità della situazione e ha permesso alla donna di uscire. Pochi istanti dopo, il bambino ha avuto una crisi, perdendo conoscenza e smettendo di respirare.

Senza perdere tempo, la poliziotta ha trasportato il piccolo nell’ufficio di polizia penitenziaria e ha iniziato un massaggio respiratorio. Nel frattempo, il 118 era stato allertato e i sanitari sono arrivati rapidamente sul posto.

Il ruolo della Polizia Penitenziaria

L’intervento della poliziotta ha permesso di evitare conseguenze più gravi. L’équipe medica ha elogiato la tempestività e l’efficacia della manovra di salvataggio.

Nel frattempo, altri agenti di polizia penitenziaria si sono occupati della gestione dei presenti, garantendo il regolare svolgimento dei colloqui e fornendo assistenza alla madre del bambino, visibilmente sotto shock.

Le parole del sindacato Osapp

Il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, ha elogiato il gesto dell’agente:

“Questo episodio dimostra, ancora una volta, come la Polizia Penitenziaria si distingua non solo per il senso del dovere, ma anche per l’impegno umano e professionale in situazioni di emergenza. Un atto di grande valore che sottolinea la preparazione e l’umanità degli agenti, impegnati quotidianamente in situazioni complesse e delicate”.

Beneduci ha poi aggiunto che il ruolo della Polizia Penitenziaria va oltre la sorveglianza dei detenuti. Il loro contributo è fondamentale anche per la sicurezza e la tutela della salute di chi entra nelle strutture carcerarie, familiari compresi.

“Speriamo che l’amministrazione sappia riconoscere l’agire tempestivo e professionale dell’agente intervenuta”.

Una storia a lieto fine

Il bambino, grazie al rapido intervento dell’agente di polizia penitenziaria, è stato stabilizzato e affidato ai sanitari. Un episodio che evidenzia il grande lavoro degli agenti, spesso lontano dai riflettori, ma essenziale per la sicurezza di tutti.

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