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Pichetto Fratin: “Gas, prezzi troppo alti, così bisogna intervenire”

Pubblicato: 03/02/2025 11:38

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha lanciato un chiaro allarme sui prezzi del gas, che rischiano di pesare su imprese e famiglie nei prossimi mesi. Intervenendo a Giù la maschera su Radio Uno, ha sottolineato come il mercato sia sotto pressione a causa della sospensione delle forniture russe e di una forte ondata speculativa.

Stoccaggi in calo, rischio per l’estate

Secondo Pichetto, l’Italia gode ancora di un buon livello di stoccaggi, ma la situazione sta rapidamente cambiando. “Stiamo scendendo e dovremo ricostituire le riserve” ha dichiarato il ministro. “Questo significa un problema serio per l’estate“. Per questo motivo, tre giorni fa il ministero ha riavviato le aste di stoccaggio, con l’obiettivo di garantire scorte adeguate per il prossimo inverno.

Necessario un intervento sui prezzi

Il ministro ha spiegato che, se i prezzi del gas non scenderanno, il governo sarà costretto a intervenire per calmierare i costi. “Sono in strettissimo rapporto con il ministro dell’Economia Giorgetti, e dobbiamo assolutamente andare avanti con misure temporanee”. L’obiettivo è proteggere sia le utenze domestiche che le imprese, in un contesto di forte incertezza energetica.

Nucleare, una risorsa per il futuro

Pichetto ha poi affrontato il tema del nucleare, sottolineando che il settore dovrà contribuire alla diversificazione delle fonti energetiche. “Bisogna sfruttare le possibilità che il nucleare può offrire e integrarlo nella nostra produzione di energia”, ha dichiarato. Secondo le previsioni, la domanda di energia è destinata a raddoppiare nei prossimi 20 anni, passando dai 312 miliardi di chilowattora del 2024 ai 680 miliardi previsti per il 2050. Un trend accelerato anche dallo sviluppo dei data center e dell’intelligenza artificiale.

Il nodo delle scorie radioattive

Sul fronte dello smaltimento delle scorie, il ministro ha evidenziato le criticità legate alla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia. “Esistono due tipi di scorie: quelle da deposito geologico, derivanti dai reattori di prima e seconda generazione, e quelle a bassa intensità, prodotte principalmente dagli ospedali“.

Attualmente, gran parte delle scorie italiane si trova tra Francia e Inghilterra, ma il governo sta lavorando a soluzioni congiunte con i partner europei, soprattutto in relazione ai nuovi reattori di quarta generazione. L’’energia rimane dunque un tema cruciale per il governo, con sfide che vanno dal contenimento dei prezzi del gas alla programmazione della futura produzione energetica.

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