Pubblicato: 04/02/2025 08:10

Un violento colpo sferrato a mani nude ha ridotto in fin di vita Salvatore Sinagra, 30 anni, colpito in piena fronte e caduto a terra privo di sensi. Nell’impatto ha battuto anche la parte posteriore del capo, ma il danno più grave è stato causato dal pugno stesso, che ha provocato un vasto ematoma cerebrale.
L’aggressore, un 25enne noto alle forze dell’ordine e consumatore abituale di cocaina, è comparso ieri davanti al giudice del tribunale di Arrecife. Alto quasi due metri e con una corporatura imponente, è stato descritto come un individuo “estremamente pericoloso”. La Guardia Civil lo ha arrestato grazie alle riprese delle telecamere di sicurezza e alle testimonianze di cinque persone presenti sul posto. Davanti ai giudici, ha ammesso la sua colpevolezza: “Sì, sono stato io”.
Non conosceva la vittima e non aveva motivi per colpirlo. Alla domanda sul perché lo avesse fatto, ha risposto: “Non lo so neanche io. Posso solo dire che sono un consumatore abituale di cocaina”. Ha inoltre affermato di non ricordare il pugno e di aver provato ad aiutare Sinagra dopo la caduta, prima di fuggire.
L’aggressione è avvenuta tra il 25 e il 26 gennaio nel locale Sin Nombre. Secondo i testimoni, l’aggressore era molesto e infastidiva i presenti. Sinagra aveva provato a calmarlo, invitandolo a prendere un caffè con un tono amichevole: “Ma dai, non c’è stato niente, prendiamoci un caffè”. In risposta, il 25enne gli ha sferrato un pugno improvviso e devastante.
Il giudice ha convalidato il fermo per lesioni gravi, disponendo la detenzione senza cauzione. Salvatore Sinagra lotta ancora tra la vita e la morte, mentre il padre, sui social, ha condiviso una sua foto con un messaggio commovente: “Forza, vita mia”.