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Cosenza, spari contro i giornalisti di Rai e Mediaset: lavoravano al caso dei fratellini maltrattati

Pubblicato: 05/02/2025 21:44

Mentre stavano documentando il caso dei due fratellini di due e quattro anni, presunte vittime di maltrattamenti in famiglia, due troupe giornalistiche si sono trovate coinvolte in un episodio inatteso a Cosenza, mercoledì scorso. A raccontare la vicenda sono gli inviati di “Pomeriggio Cinque” e “Storie Italiane”, rimasti illesi dopo aver sentito distintamente alcuni spari.

Vincenzo Rubano, giornalista di Canale 5, si trovava nei pressi dell’abitazione del padre biologico dei due bambini, ricoverati in ospedale per lesioni e infiammazioni. L’inviato era lì per ottenere dichiarazioni dall’uomo quando, improvvisamente, ha sentito i colpi di arma da fuoco e si è allontanato rapidamente insieme agli operatori per mettersi in sicurezza.

Sullo stesso caso stava lavorando anche la troupe di “Storie Italiane” di Rai 1, con il giornalista Vito Francesco Paglia. “Tre i colpi sparati: ignoti gli autori degli spari verso l’inviato e gli operatori della trasmissione, rimasti fortunatamente illesi mentre tentavano di contattare il padre dei bambini per raccogliere la sua versione”, ha spiegato la Rai in una nota ufficiale.

Nonostante la gravità della situazione, sul posto non sono stati rinvenuti bossoli o proiettili. I carabinieri hanno perquisito l’abitazione del padre dei piccoli e trovato una carabina ad aria compressa, un’arma di libera vendita e regolarmente detenuta. Al momento, gli investigatori non possono ancora confermare se sia stato proprio lui a esplodere i colpi.

Le indagini continuano per accertare la dinamica dell’accaduto e chiarire se vi sia un legame diretto tra gli spari e la presenza delle troupe televisive. Fortunatamente, nessuno degli operatori o giornalisti ha riportato ferite, ma l’episodio ha suscitato grande preoccupazione e allarme.

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