
Un tragico incidente ha scosso il mondo del calcio cinese. Il giovane talento Guo Jiaxuan, difensore del Beijing Guoan, ha subito un violento colpo alla tempia durante un’amichevole contro l’RC Alcobendas in Spagna. Dopo essere crollato a terra, il calciatore è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove i medici hanno diagnosticato lesioni gravissime e dichiarato la morte cerebrale.
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Dai provini con il Bayern Monaco alla nazionale cinese under
Prima di tornare nelle giovanili del Beijing Guoan, Guo Jiaxuan aveva vissuto un’esperienza formativa in Europa. Nel 2023, il difensore aveva trascorso alcuni mesi nel settore giovanile del Bayern Monaco, cercando di farsi strada nel calcio internazionale. Successivamente, aveva esordito nelle categorie inferiori della nazionale cinese, fino a partecipare alla tournée in Spagna per la preparazione alla Super League cinese, in programma a marzo.
L’incidente durante l’amichevole in Spagna
La squadra giovanile del Beijing Guoan si trovava in Spagna per un periodo di preparazione, che includeva una serie di amichevoli. Durante la sfida contro l’RC Alcobendas, Guo Jiaxuan ha subito un colpo accidentale alla tempia da parte di un avversario. Il giovane difensore è crollato pesantemente a terra e, trasportato d’urgenza in ospedale, gli è stata diagnosticata un’emorragia subaracnoidea.

Il fratello di Guo ha aggiornato la situazione sui social cinesi, spiegando che il calciatore è clinicamente morto a causa della mancanza di ossigeno al cervello e che i medici stavano valutando la rimozione dei supporti vitali.
Polemiche sulle spese mediche: la famiglia lasciata sola
La situazione ha sollevato polemiche sul trattamento riservato a Guo Jiaxuan. Né il Beijing Guoan né la Beijing Football Association (BFA) si sono inizialmente fatti carico delle spese mediche e del trasferimento in Cina. Al contrario, il padre del calciatore era stato costretto a firmare un documento in cui si assumeva la responsabilità totale per la salute del figlio. Secondo quanto dichiarato dal fratello, la BFA aveva giustificato la scelta affermando che il calcio è uno sport ad alto rischio.
Solo dopo le proteste esplose sui social cinesi, la BFA ha cambiato posizione, garantendo alla famiglia di Guo la copertura delle spese per il rientro in Cina. “Siamo pienamente impegnati a garantire che venga curato nel modo migliore”, hanno dichiarato fonti vicine all’Associazione calcistica.