
Mercoledì scorso, in conferenza stampa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato: “Putin morirà presto, è un dato di fatto, e tutto finirà”. Sebbene molti abbiano interpretato questa affermazione come un riferimento all’età avanzata del presidente russo Vladimir Putin, la dichiarazione ha assunto un significato più sinistro alla luce delle recenti capacità dimostrate dai Servizi segreti ucraini nel colpire obiettivi in territorio nemico.
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L’esplosione della limousine vicino alla sede dell’FSB
Poche ore dopo le parole di Zelensky, a Mosca, una limousine ritenuta parte della flotta presidenziale russa è esplosa. Le immagini circolate sui social mostrano il veicolo avvolto dalle fiamme con una densa colonna di fumo nero che si alza nei pressi della sede dei Servizi segreti russi (FSB). Il mezzo, una Aurus Senat del valore di 330mila euro, era un modello usato nelle occasioni ufficiali da Putin e dalla sua cerchia ristretta.
Non è ancora chiaro chi si trovasse all’interno della vettura al momento dell’esplosione, ma fonti internazionali, tra cui il Daily Star, riportano che non vi sarebbero feriti. Tuttavia, l’incidente avrebbe generato panico al Cremlino, dove i timori di attacchi mirati sono sempre più elevati.
L’attacco al generale Kirillov
L’esplosione della limousine si inserisce in un contesto di crescente tensione. A dicembre, una bomba nascosta in un monopattino elettrico ha ucciso il generale Igor Kirillov, comandante delle forze di Difesa Nucleare, Biologica e Chimica, insieme a un suo aiutante. L’Ucraina ha rivendicato l’operazione, alimentando ulteriori timori all’interno dell’apparato di sicurezza russo.
La sicurezza di Putin sempre più blindata
Per proteggere Putin da possibili attacchi, ogni suo spostamento viene preceduto da ispezioni di mesi nelle zone di destinazione. Inoltre, i dispositivi mobili sono attentamente monitorati e vengono installati jammer per disturbare le frequenze telefoniche. L’episodio della limousine non fa che aumentare la tensione all’interno del Cremlino, dove la paura di azioni mirate contro l’establishment russo è sempre più palpabile.