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Pechino, furia contro il vice di Trump JD Vance: “Maleducato e ignorante”

Pubblicato: 08/04/2025 12:58

Il vicepresidente americano JD Vance, con alcune dichiarazioni poco lungimiranti, ha scatenato la reazione di Pechino, con il governo cinese che non ha esitato a definire le sue parole “ignoranti” e “maleducate“. Un episodio che ha messo in luce l’enorme differenza fra il linguaggio di questa amministrazione americana e quello cinese, attentissimo alla forma e mai troppo diretto.
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L’uscita di Vance: un “prestito dai contadini cinesi”

Il vicepresidente JD Vance ha dichiarato giovedì a Fox News che il protezionismo commerciale, e in particolare l’imposizione dei dazi, è la risposta giusta a quella che definisce un’economia “globalista” che non ha portato vantaggi agli americani comuni.

Ma è stato il suo riferimento ai “contadini cinesi” come finanziatori del debito americano a far scattare la reazione veemente di Pechino. L’affermazione, davvero poco elegante, magari in Occidente non avrebbe provocato lo stesso scandalo. Pechino, invece, ha reagito con una durezza in linea con la sua visione formale delle relazioni internazionali.

La reazione di Pechino: “Ignorante e maleducato”

Così, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian ha commentato con fermezza: “È sorprendente e triste sentire parole così ignoranti e maleducate da questo vicepresidente”. La risposta, questa volta, è arrivata senza troppi giri di parole. Segno che l’indignazione fra i cinesi è stata davvero forte.

L’episodio ha evidenziato anche la distanza culturale e diplomatica tra le due superpotenze. La Cina, con la sua tradizione di riservatezza e grande attenzione al protocollo, ha chiarito di ritenere inaccettabili simili uscite “poco rispettose”. Meglio che Vance, in futuro, ricordi che il suo non è esattamente l’approccio che Pechino considera adeguato, soprattutto quando si trattano questioni delicate come i debiti internazionali e le relazioni economiche.

Le posizioni politiche: un confronto più profondo

Al di là delle polemiche sul linguaggio, la dichiarazione di Vance si inserisce in un contesto più ampio di politiche commerciali e relazioni bilaterali. Gli Stati Uniti stanno cercando di rimodellare la propria economia in un’ottica più protezionista, non più disposta ad accettare passivamente le dinamiche di un mercato globale che, secondo molti osservatori, ha tradito le aspettative degli americani.

I dazi e la rivalutazione della potenza economica nazionale sono temi caldi nelle politiche dell’attuale amministrazione. La nuova sfida tra Pechino e Washington sembra quindi solo agli inizi. E con la sua durissima risposta a JD Vance la Cina sembra tracciare dei confini ben precisi, anche sul linguaggio.

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Ultimo Aggiornamento: 18/04/2025 09:50

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