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Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezzi in Colombia: spunta la pista del traffico di organi

Pubblicato: 09/04/2025 09:02

Una pista inquietante dietro un delitto orribile, che ha sconvolto l’Italia intera. Alessandro Coatti, 42 anni, biologo molecolare originario di Portomaggiore (Ferrara), è stato trovato morto a Santa Marta, in Colombia. Il suo corpo è stato smembrato: solo la testa e le braccia sono state rinvenute, chiuse all’interno di una valigia abbandonata nei pressi dello stadio Sierra Nevada, nel quartiere Villa Betel. Il resto del cadavere è ancora oggetto di ricerca.

La polizia colombiana è riuscita a identificarlo grazie a un braccialetto che Coatti indossava al momento della scomparsa. A seguire il caso è anche l’Ambasciata italiana in loco, che sta fornendo assistenza alla famiglia e collaborando con le autorità locali.

Alessandro si trovava in Sudamerica da gennaio per un lungo viaggio. Era arrivato a Santa Marta da turista e, secondo quanto riferito da fonti investigative, sabato sera era rientrato in hotel verso le 20, per poi uscire nuovamente alle 22. Da quel momento di lui non si è più saputo nulla. Il giorno seguente, intorno alle 13:30, è avvenuto il macabro ritrovamento.

La pista choc

“Quando mio fratello mi ha chiamato ero a lavorare ma ho capito che era successo qualcosa, il sangue me lo diceva. Alessandro voleva andare ad abitare in Sudamerica, per cui era andato a fare un giro per vedere; sarebbe dovuto rientrare la settimana prossima”, ha raccontato a Il Messaggero Giovanni Coatti, zio del 42enne.

“Siamo increduli, non riusciamo a capacitarci”, ha detto ancora lo zio a Il Resto del Carlino. “Era un bravo ragazzo, una persona aperta, solare. Non aveva nemici, non era litigioso. L’ipotesi della rapina non mi convince: lui non ostentava ricchezza. Non riesco invece a scacciare un pensiero: quello del traffico d’organi“.

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