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Terremoto scommette, Tonali confessa tutto: “Fu un arbitro a farmi iniziare”

Pubblicato: 11/04/2025 22:23

Sandro Tonali, oggi al Newcastle, è tornato sotto i riflettori nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse illecite che ha scosso il mondo del calcio italiano. A distanza di mesi dalla sua pesante squalifica e dal programma riabilitativo contro la ludopatia, il nome del centrocampista è di nuovo protagonista, questa volta per un’ulteriore evoluzione dell’inchiesta che coinvolge anche Nicolò Fagioli. La Procura di Milano ha infatti sequestrato un milione e mezzo di euro, richiesto cinque arresti domiciliari e indagato una dozzina di calciatori della Serie A, con Tonali e Fagioli tra i principali implicati.

Il racconto di Tonali: l’introduzione al giro delle scommesse

In un verbale reso agli inquirenti nel 2023, Tonali ha svelato come è stato introdotto nel mondo delle scommesse illecite. Secondo quanto raccontato dal calciatore, fu l’ex arbitro Pietro Marinoni, suo compaesano e conosciuto di famiglia, a iniziarlo nel giro delle scommesse. “Chi mi ha introdotto alle scommesse è stato Pietro Marinoni, che è del mio paese e che è andato a scuola con mia sorella. All’epoca faceva già l’arbitro”, ha spiegato Tonali, aggiungendo che Marinoni è uno degli indagati in questa nuova fase dell’inchiesta.

Il sistema delle scommesse: applicazioni e siti pirata

Tonali ha dettagliato ai pm come funzionava il meccanismo delle scommesse, inizialmente tramite l’applicazione “Snai” e poi, dal 2020, attraverso il sito “Worldgame365“. Questo sito, riservato a pochi privilegiati, era accessibile solo tramite link privati, che Marinoni gli aveva fornito. Tonali ha raccontato di come, pur avendo accumulato un debito di 500.000 euro, non fosse mai stato minacciato per il pagamento, ma che gli veniva offerta la possibilità di saldare il debito in rate. “Il loro obiettivo era farmi continuare a scommettere, non mi hanno mai sollecitato alcun pagamento”, ha precisato il calciatore.

WhatsApp, la piattaforma per organizzare il pagamento dei debiti

Un aspetto centrale nel funzionamento del sistema era l’utilizzo di WhatsApp, attraverso il quale Tonali, Fagioli e Marinoni gestivano i debiti di gioco. Secondo i pm, esistevano gruppi WhatsApp ad hoc in cui i calciatori organizzavano anche il pagamento delle loro perdite. A tal proposito, Tonali ha dichiarato di non aver mai smesso di scommettere fino a una settimana prima del sequestro, sostenendo che parte dei suoi debiti fossero stati saldati tramite vincite e altre transazioni.

Il ruolo della gioielleria: pagamenti mascherati da vendite fittizie

Il sistema di pagamento includeva anche una gioielleria del milanese, usata come una sorta di “banca” per la gestione del denaro. Secondo l’inchiesta, i calciatori utilizzavano la gioielleria per pagare i debiti attraverso finti acquisti di orologi e monili di lusso. Tali oggetti non venivano mai consegnati, ma servivano come causale per i bonifici utilizzati per saldare i debiti.

L’inchiesta continua a fare luce su un sistema di scommesse illecite che ha coinvolto alcuni dei nomi più noti del calcio italiano. Tonali, Fagioli e Marinoni sono solo alcuni degli attori in una vicenda che rischia di scuotere ulteriormente la credibilità del calcio professionistico. Con ulteriori sviluppi previsti nelle prossime settimane, il caso potrebbe avere ripercussioni non solo sulla carriera dei giocatori coinvolti, ma anche sull’intero ambiente calcistico italiano.

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Ultimo Aggiornamento: 11/04/2025 22:24

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