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Papa Francesco, Al Bano drastico: “No, non andrò al funerale. Ecco perché”

Pubblicato: 24/04/2025 08:56

La scomparsa di Papa Francesco ha profondamente colpito Al Bano Carrisi: «È stata una botta per tutti, un grande choc». Su Instagram aveva condiviso una foto con il pontefice, definendolo «un guerriero animato dalla fede, mandato tra noi dalla forza dello Spirito Santo».

Il cantante racconta due momenti cruciali della sua conoscenza con il Papa. Il primo risale al 9 dicembre 2016, giorno in cui, mentre provava per un concerto natalizio a Roma, fu colto da un infarto. «Mi dissero: “Se vuole fare la fine di Pino Daniele, vada pure a Milano”. Non potevo aspettare. Mi operarono subito». Nonostante il ricovero, Al Bano volle comunque incontrare Francesco pochi giorni dopo: «I medici mi consigliarono riposo, ma risposi: se devo morire, meglio davanti al Papa».

Al Bano Carrisi, voce celebre e figura amatissima dal pubblico italiano, ha deciso di non partecipare ai funerali di Papa Francesco, in programma sabato mattina in una piazza San Pietro che si prevede gremita da oltre 200.000 persone. Il suo è un gesto di rispetto, come spiega con chiarezza: «So che non potrei fare un passo senza che qualcuno mi chieda un autografo o un selfie. E, in un’occasione solenne come questa, mi dispiacerebbe molto. Quindi preferisco evitare sia il funerale sia la visita nella Basilica».

Il cantante racconta due momenti cruciali della sua conoscenza con il Papa. Il primo risale al 9 dicembre 2016, giorno in cui, mentre provava per un concerto natalizio a Roma, fu colto da un infarto. «Mi dissero: “Se vuole fare la fine di Pino Daniele, vada pure a Milano”. Non potevo aspettare. Mi operarono subito». Nonostante il ricovero, Al Bano volle comunque incontrare Francesco pochi giorni dopo: «I medici mi consigliarono riposo, ma risposi: se devo morire, meglio davanti al Papa».

Quell’incontro lo segnò profondamente: «Mi colpì il suo modo di accarezzare gli ammalati, di donare sorrisi. Mi impartì la benedizione e mi conquistò». E aggiunge: «Sono sicuro che lo Spirito Santo, quella sera, fosse a due passi dall’Auditorium».

Due anni dopo, un altro incontro, improvvisato ma intenso. «Volevo portargli un ospite dal Madagascar. Mi dissero che non ci avrebbe ricevuto, ma io andai lo stesso alla gendarmeria. Il Papa acconsentì». In quell’occasione parlarono a lungo: «Di tutto. Della sua infanzia, delle parolacce che aveva imparato ma non usava, delle mie canzoni, del duetto con Caruso. Furono 45 minuti indimenticabili».

Quando gli si chiede della figlia Ylenia, scomparsa anni fa, Al Bano si chiude: «Non tratto mai quell’argomento, cerco di evitarlo». Ma non nasconde il percorso spirituale seguito dopo quel dramma: «Inveivo contro Dio. Ma poi ho capito: se Cristo ha perso suo figlio in croce, chi sono io per non accettare il dolore?».

Di Papa Francesco dice ancora: «È stato un Papa vero, come Giovanni Paolo II. La sua fede era luce. Anche un ateo, vedendo ciò che ha fatto, non può non credere».

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