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Papa Francesco, Sergio Mattarella lo ha fatto proprio adesso: cosa è successo

Pubblicato: 05/05/2025 21:58

Il presidente della Repubblica ha voluto rendere omaggio in forma riservata a una figura che ha segnato profondamente il nostro tempo. Nella serata del 4 maggio, Sergio Mattarella ha compiuto una visita privata presso la basilica di Santa Maria Maggiore, luogo dove riposa Papa Francesco, scomparso il 21 aprile scorso. Un gesto silenzioso ma carico di significato, espressione di un dolore che il capo dello Stato non ha mai nascosto nei giorni seguiti alla scomparsa del Pontefice.
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“Un grande dolore personale”

Alla notizia della morte di Papa Francesco, Mattarella aveva parlato pubblicamente di un senso di “grande dolore personale”, ricordando il legame profondo con il Santo Padre. “Avverto il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato”, aveva dichiarato. Parole che vanno oltre il cerimoniale, rivelando un sentimento autentico di vicinanza e ammirazione per il Papa argentino.

Mattarella è stato tra i leader mondiali presenti alle esequie, ma ha voluto tornare, lontano dai riflettori, per una visita più intima, quasi familiare. Un momento privato di raccoglimento, che conferma il rispetto e l’affetto nei confronti di una figura che ha lasciato un segno profondo non solo nella Chiesa, ma anche nella società e nella politica internazionale.

“Dolore e commozione tra gli italiani e nel mondo”

Nel suo ricordo ufficiale, il presidente della Repubblica aveva voluto sottolineare come la scomparsa del Papa avesse colpito non solo lui, ma anche l’intero popolo italiano: “La sua morte suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo”, aveva affermato. Il Pontefice, con il suo stile sobrio e diretto, aveva saputo toccare cuori e coscienze, parlando di fraternità, di pace e di giustizia sociale.

“Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità”, aveva detto ancora il capo dello Stato. Valori che, secondo Mattarella, non devono restare parole, ma trasformarsi in impegno quotidiano. “La riconoscenza nei suoi confronti – concludeva – va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”.

Un’eredità morale e spirituale, dunque, che continuerà a ispirare l’azione delle istituzioni e la coscienza collettiva anche oltre la sua scomparsa.

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Ultimo Aggiornamento: 07/05/2025 17:41

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