
Sette nuovi arresti tra custodie cautelari in carcere e domiciliari sono stati eseguiti dalla polizia e dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. L’indagine punta a far luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo degli ultras di Inter e Milan, con accuse che vanno dall’estorsione all’usura, fino alle false fatture aggravate dall’aver favorito la cosca calabrese dei Bellocco.
Tra gli arrestati figura anche Mauro Russo, imprenditore noto per la gestione dei parcheggi dello stadio San Siro-Meazza e con rapporti d’affari con ex stelle del calcio italiano come Paolo Maldini e Bobo Vieri. Gli altri finiti in manette sono Francesco Intagliata, Filippo Monardo, Giuseppe Orecchio, Domenico Sità e Davide Scarfone, tutti di origine calabrese, mentre ai domiciliari è stato posto anche Carmelo Montalto. L’ordinanza è stata firmata dal gip Domenico Santoro.
Al centro del nuovo filone dell’inchiesta – portata avanti dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, con l’aggiunto Alessandra Dolci – ci sono le attività criminali legate al business dei parcheggi del Meazza e una serie di prestiti a tassi di usura fino all’803%. Una delle vittime è l’imprenditore Piero Bene, titolare della Be.Pi Sport, società attiva nella produzione di contenuti televisivi sportivi, in particolare nel calcio dilettantistico.

Determinanti per lo sviluppo dell’indagine sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Beretta, ex capo ultrà, che ha permesso di chiarire i dettagli di estorsioni e pressioni messe in atto per ottenere denaro illecito o estromettere soci da attività redditizie. In particolare, si parla di somme versate per garantirsi una “tranquillità ambientale” durante eventi sportivi, oltre a prestiti usurari e minacce nei confronti di imprenditori.
Uno dei casi più gravi emersi riguarda un imprenditore comasco, al quale sarebbero stati imposti interessi fino al 400% su prestiti ricevuti. A questi si aggiungono pressioni e minacce recenti, volte a costringerlo a rispettare patti usurari. Secondo gli inquirenti, tra i prestatori ci sarebbe stato anche Antonio Bellocco, esponente della cosca poi assassinato il 4 settembre 2024, in un omicidio che potrebbe avere legami diretti con i traffici finanziari emersi nell’inchiesta.
L’inchiesta Doppia Curva continua così a delineare uno scenario inquietante, dove interessi criminali e ultras si intrecciano con affari legati al calcio e all’imprenditoria lombarda. Le autorità intendono approfondire ulteriormente il quadro, anche attraverso nuove indagini economico-finanziarie già avviate, per sgretolare la rete di influenze mafiose che si è insinuata anche nei circuiti sportivi e commerciali della città