Una sedia vuota. Un silenzio improvviso che rompe l’eco delle risate e il fruscio delle pagine appena stampate. C’è un vuoto incolmabile, la mancanza di una voce vulcanica che, per decenni, ha saputo guardare il mondo e la letteratura con occhi di bambino e con l’intelligenza più acuta.
Il lutto non è solo la perdita di una persona; è la scomparsa di un faro, l’interruzione di un flusso inarrestabile di idee, l’assenza di un sorriso sornione che nascondeva un intuito editoriale senza pari. Oggi, il mondo dei libri si ritrova a misurare l’ampiezza di un’eredità che è tanto vasta quanto profonda, riconoscendo che certe impronte, lasciate con così tanta passione e rigore, non svaniranno mai.
La scomparsa di un pilastro dell’editoria: Donatella Ziliotto
La casa editrice Salani, parte del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, ha annunciato con profondo cordoglio la scomparsa di Donatella Ziliotto, figura centrale e pionieristica della letteratura per ragazzi in Italia. Scrittrice, traduttrice, storica editor e, in particolare, fondatrice della celebre collana “Gl’Istrici”, Ziliotto ha lasciato un segno indelebile nel panorama editoriale, plasmando il gusto e l’immaginario di intere generazioni di lettori. La sua visione, anticonformista e profondamente etica, è stata il motore di una rivoluzione che ha portato i migliori libri del mondo nelle mani dei giovani lettori italiani.
Una vita dedicata alla letteratura e all’immaginazione
Nata a Trieste il 12 giugno 1932, Donatella Ziliotto crebbe in una famiglia culturalmente stimolante, aperta alle influenze della Mitteleuropa. Da suo padre ereditò la passione per il fantastico, l’ironia tagliente e una visione della vita e della letteratura che era decisamente anticonformista. Questa impronta iniziale la portò, fin da giovane, a un intenso desiderio di viaggiare, in particolare verso il Nord Europa, una fascinazione ispirata anche dal personaggio di Bibi, creato da Karin Michaëlis. Il suo percorso formativo culminò con una laurea con lode in Lettere moderne a Bologna, dove discusse una tesi su Collodi, dimostrando fin da subito il suo interesse per la narrativa destinata all’infanzia e all’adolescenza.
Gli inizi rivoluzionari alla Vallecchi e l’esperienza in Rai
Il suo ingresso nel mondo editoriale avvenne nel 1958 presso la casa editrice Vallecchi, dove le fu affidata la direzione della collana per ragazzi “Il Martin Pescatore”. Fu un periodo cruciale, durante il quale Ziliotto svolse un’opera di scouting e introduzione in Italia di moltissimi autori stranieri fino ad allora praticamente sconosciuti al pubblico italiano. La sua sete di innovazione e sperimentazione si manifestò anche nel decennio successivo, quando negli anni ’70 iniziò una proficua collaborazione con la RAI. Lavorando alle trasmissioni per ragazzi, sperimentò attivamente nuovi linguaggi visivi e narrativi, contribuendo a rinnovare il modo in cui le storie venivano raccontate e percepite dai giovani spettatori. A questo si aggiunse la collaborazione con l’editore Il Saggiatore, consolidando la sua reputazione come intellettuale versatile e attenta alle diverse forme di comunicazione.
La fondazione de Gl’Istrici: un riferimento di qualità globale
La vera svolta, destinata a lasciare un segno indelebile, arrivò nel 1986 con il suo approdo in Salani. Qui, nel 1987, insieme allo storico editore Luigi Spagnol, diede vita a “Gl’Istrici”, una collana che in pochi anni si affermò come il riferimento assoluto, a livello italiano e internazionale, per la letteratura per ragazzi di qualità. Il nome stesso, “libri che pungono la fantasia”, ne suggeriva la missione: selezionare e pubblicare i migliori libri del mondo, capaci di stimolare l’immaginazione e il pensiero critico dei giovani lettori.
È grazie all’intuito e alla tenacia di Donatella Ziliotto che l’Italia ha potuto conoscere capolavori e autori fondamentali. La storia del suo viaggio a Vimmerby, in Svezia, per incontrare Astrid Lindgren dopo aver sentito parlare del romanzo, è emblematica della sua passione: fu lei a portare in Italia l’irresistibile Pippi Calzelunghe e l’intera opera della scrittrice svedese. Sotto la sua guida, la collana Gl’Istrici introdusse autori di fama mondiale come Roald Dahl, Eva Ibbotson, Tove Jansson, Uri Orlev, Diana Wynne Jones, Christine Nöstlinger, e Mary Norton, oltre alla riscoperta di Karin Michaëlis e Reiner Zimnik. Il suo lavoro di talent-scout non si limitò agli autori stranieri: Donatella Ziliotto scoprì e promosse anche talenti italiani come Silvana Gandolfi, Bruno Tognolini e Teresa Buongiorno.
L’eredità autoriale e la visione etica dell’editoria
Parallelamente alla sua intensa attività di editor e traduttrice, Donatella Ziliotto è stata anche una scrittrice prolifica e originale. Tra i suoi titoli più noti si ricordano Mister Master, Tea Patata, Trollina e Perla, Io, nano, e Un chilo di piume un chilo di piombo. La sua voce autoriale rifletteva la stessa sensibilità e la stessa ricerca di profondità che guidavano le sue scelte editoriali.
La sua filosofia editoriale era cristallina e radicale, come dimostrano le sue stesse parole: «Un libro Salani per ragazzi deve distinguersi per la volontà di rendere critici i ragazzi di fronte ai problemi del mondo d’oggi… Allo stesso tempo deve dar loro la forza di non demordere, di credere in se stessi, in un’etica non superficiale o convenzionale. Non ci devono essere dogmatismi, fanatismi, luoghi comuni – né di contenuto, né di stile – ma lo stimolo vero verso nuovi punti di vista, libertà e immaginazione». Questa visione, che esigeva uno “stile originale e maturo”, poneva l’asticella della qualità narrativa e dell’impegno etico ad un livello altissimo.