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“L’ha ucciso lui, ecco perché”. Orrore in Italia: cadavere in mezzo alla strada, poi si scopre la verità

Pubblicato: 10/10/2025 15:14

Due persone sono attualmente indagate per l’omicidio di Kumar Pankaj, il 37enne cittadino indiano trovato morto la scorsa estate a Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Il corpo dell’uomo era stato scoperto avvolto in un lenzuolo, in un vicolo del centro storico. Le indagini dei carabinieri, intensificate nelle ultime settimane, hanno portato all’arresto di un connazionale accusato di essere l’autore materiale dell’omicidio. Un secondo uomo, anche lui indiano, è indagato per favoreggiamento personale.

Il cadavere fu rinvenuto la mattina del 20 agosto, quando alcuni passanti notarono il corpo che spuntava da un lenzuolo abbandonato a terra. L’autopsia confermò subito i segni di una morte violenta, inducendo gli inquirenti a sospettare un omicidio. I carabinieri della compagnia di Roccella Jonica indirizzarono da subito le indagini verso la comunità indiana locale, ipotizzando che il delitto fosse maturato all’interno di rapporti personali tra connazionali.

Grazie al supporto del RIS di Messina, del SIS del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Nucleo Investigativo di Locri, gli inquirenti sono riusciti prima a identificare con certezza la vittima, anche attraverso alcuni tatuaggi distintivi, e successivamente a ricostruire il contesto nel quale si sarebbe consumato l’omicidio.

Un ruolo decisivo è stato giocato da alcune testimonianze, che hanno raccontato di una lite violenta tra Kumar e un altro connazionale, avvenuta pubblicamente e osservata da diversi presenti. Analizzando le immagini di videosorveglianza della zona, gli investigatori hanno poi individuato l’abitazione del sospettato, dove sono state rinvenute tracce di sangue compatibili con la vittima. L’uomo è stato arrestato il mese scorso con l’accusa di omicidio volontario.

Le indagini non sono ancora concluse: i carabinieri stanno cercando di chiarire l’esatta dinamica dei fatti e il possibile coinvolgimento di altre persone. In questi giorni, gli esperti del RIS stanno effettuando accertamenti urgenti su ulteriori tracce ematiche trovate nella casa del principale indagato, da cui sono stati prelevati diversi campioni per le analisi forensi.

Secondo le prime ricostruzioni, il delitto potrebbe essere avvenuto all’interno di una casa dismessa dove la vittima viveva assieme al suo presunto assassino. I due condividevano spazi ristretti e la convivenza, secondo quanto emerso, era diventata difficile, con litigi frequenti nei giorni precedenti alla tragedia.

Uno di questi litigi sarebbe stato particolarmente violento, tanto che Kumar Pankaj avrebbe chiesto l’intervento del 118, segnalando un’aggressione o un malore. Questo elemento, insieme alle testimonianze raccolte, ha rafforzato nei carabinieri l’ipotesi di un delitto premeditato o comunque frutto di un’escalation di tensioni personali.

Il secondo indagato, accusato di aver aiutato il presunto omicida, potrebbe aver contribuito a nascondere il corpo o a cancellare tracce utili alle indagini. Gli inquirenti stanno cercando di verificare anche se i due abbiano agito insieme o se l’uomo si sia limitato a intervenire dopo il delitto, magari per paura o per legami personali con l’arrestato.

La Procura di Locri coordina ora gli approfondimenti investigativi, con l’obiettivo di portare a processo i responsabili e fare piena luce su un omicidio che ha scosso non solo la cittadina calabrese ma anche la comunità indiana locale, da tempo presente sul territorio.

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