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“Ustioni su tutto il corpo”. Elena trovata morta così, è giallo: cosa le è successo, scena terribile

Pubblicato: 10/10/2025 15:26

C’è un mistero ancora da chiarire dietro la morte di Elena Panettere, l’anziana di 85 anni deceduta all’ospedale Maggiore di Bologna dopo cinque giorni di agonia a causa di gravi ustioni. Le circostanze dell’incidente domestico, il ritardo nei soccorsi e alcuni elementi incompatibili con la dinamica raccontata hanno spinto la Procura di Bologna ad aprire un’indagine, con l’accusa di abbandono di persona incapace a carico della badante che viveva con lei.

Elena Panettere era affetta da demenza senile e viveva in via Panigale, alla periferia del capoluogo emiliano. Secondo una prima ricostruzione, la mattina di venerdì scorso si sarebbe avvicinata troppo ai fornelli mentre preparava la colazione, e i suoi abiti avrebbero preso fuoco, causandole ustioni sul 55% del corpo, in particolare su braccia, gambe e torace. Tuttavia, quando i soccorritori sono arrivati, ore dopo l’incidente, hanno trovato la donna a letto, con indosso vestiti puliti e integri, un dettaglio che non coincide con un incendio così esteso.

A destare ulteriori sospetti è il fatto che non fu la badante a chiamare i soccorsi, nonostante si trovasse presumibilmente in casa al momento dell’incidente. La chiamata al 118 è arrivata solo intorno alle 14:00, quando il figlio della donna è rientrato nell’abitazione e ha trovato la madre in condizioni critiche. Trasportata d’urgenza all’ospedale Maggiore, l’anziana è stata ricoverata in rianimazione, ma le sue condizioni erano ormai irreversibili. È deceduta cinque giorni dopo.

Agli investigatori del commissariato Santa Viola, la badante – una donna di origini moldave – ha raccontato di essersi allontanata solo per pochi minuti, e di aver trovato la signora già ferita, con gravi ustioni. Ma questa versione non coincide con il ritrovamento dei vestiti illesi, e non spiega il lungo intervallo trascorso prima di contattare i soccorsi.

Molti interrogativi restano aperti: cosa è accaduto realmente tra le 9 e le 14? Chi ha cambiato la donna, e dove sono finiti gli abiti bruciati? Perché la badante ha atteso il ritorno del figlio per chiedere aiuto? Gli inquirenti stanno ricostruendo nel dettaglio quelle cinque ore cruciali, affidandosi anche a testimonianze di vicini e alle telecamere di sorveglianza della zona, dove possibile.

Nel frattempo è stato affidato l’incarico per l’autopsia, che sarà fondamentale per stabilire le reali cause della morte e per valutare la compatibilità delle ferite con l’ipotesi di un incidente domestico. I medici legali dovranno anche chiarire se le lesioni riportate siano compatibili con il tempo trascorso senza cure, e se un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la vita dell’anziana.

Gli inquirenti non escludono completamente la possibilità che l’incidente sia effettivamente avvenuto come descritto, ma le discrepanze e le omissioni fanno sospettare un comportamento omissivo, se non addirittura un tentativo di coprire quanto accaduto. La badante, che aveva l’obbligo di assistenza continua, è ora formalmente indagata.

La Procura ha aperto un fascicolo per abbandono di persona incapace, un reato che può essere aggravato dal decesso della vittima. Nei prossimi giorni verranno ascoltati anche parenti, conoscenti e altri eventuali testimoni per fare chiarezza su come veniva gestita la quotidianità della signora Elena, e se ci fossero stati in passato segnali di negligenza o trascuratezza.

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