
Le parole di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, continuano a scuotere il dibattito politico italiano. Ospite del programma Realpolitik su Rete 4, Landini non arretra né si scusa per aver definito la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “cortigiana”. “L’ho detto perché era lì a far parte di una corte a omaggiare il re Trump, l’imperatore di turno. Ecco perché l’ho detto,” ha spiegato con fermezza, chiarendo di aver ribadito il proprio pensiero immediatamente in diretta, anticipando qualsiasi possibile fraintendimento.
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L’intervento del leader sindacale ha riacceso un confronto teso, che va oltre le parole e riflette un clima di crescente polarizzazione. Landini non solo non ritratta, ma rilancia, attaccando anche il presidente degli Stati Uniti con un insulto esplicito, dimostrando quanto siano forti le sue posizioni.
La critica alla gestione politica della Meloni
Landini accusa apertamente la premier Meloni di sottovalutare la portata del disagio sociale e politico emerso dalle recenti manifestazioni di piazza, definite dal sindacalista “trasversali”. “Io in quelle piazze ci sono stato – ha affermato – e c’era gente che ha votato per lei. Se uno non coglie questa trasversalità, non sta capendo cosa sta avvenendo”.

Per Landini, il governo guidato da Meloni avrebbe dovuto “ringraziare le persone che sono andate in piazza, perché hanno difeso l’onorabilità del Paese”. Una posizione forte che pone l’accento sulla necessità di ascoltare il malessere popolare, soprattutto in momenti così delicati come quelli legati alla guerra e alla crisi economica. “Ci sono momenti in cui ci vuole un po’ di umiltà”, ha aggiunto, sottolineando che scendere in piazza significa anche rinunciare a una parte dello stipendio.
Le critiche al governo sulla manovra economica e il superbonus
Durante l’intervista non sono mancati riferimenti anche a temi economici e sociali. Landini ha smontato la tesi che attribuisce al superbonus la scarsità di risorse nella manovra finanziaria, definendola “ipocrisia”. “Il superbonus lo hanno votato e difeso tutti”, ha ricordato, aggiungendo che la Cgil era stata fin dall’inizio critica solo nel chiedere dei paletti precisi per evitare abusi e sprechi.
#MaurizioLandini a #Realpolitik chiarisce le sue parole su #GiorgiaMeloni pic.twitter.com/m1B1gcNwNp
— Realpolitiktv (@RealPolitikR4) October 22, 2025
La posizione del sindacalista riflette un quadro più ampio di critica alle scelte del governo, considerato incapace di garantire le risorse necessarie a sostenere famiglie e imprese in difficoltà, mentre il dibattito politico si fa sempre più acceso e polarizzato.
Un confronto che non si placa
Lo scontro tra Maurizio Landini e Giorgia Meloni simboleggia una più ampia frattura nel dibattito pubblico italiano, dove il dialogo appare sempre più difficile e la retorica si fa spesso aspra. La mancata disponibilità al confronto e la durezza delle accuse minacciano di alimentare ulteriormente le tensioni tra istituzioni, sindacati e opinione pubblica.
Le parole di Landini, insieme alla risposta immediata della premier e ai commenti delle diverse parti politiche, segnalano che la strada verso una mediazione sembra ancora lontana. Nel frattempo, il Paese resta a osservare, diviso tra posizioni che appaiono sempre più radicali e un clima sociale che richiede invece attenzione e responsabilità.


