
Nel libro “Chi dite che io sia? Sono un figlio di Agostino”, scritto da padre Giuseppe Pagano con il vaticanista Ignazio Ingrao, emerge un ritratto sorprendentemente terreno e affettuoso di Papa Leone XIV, il Pontefice che tutti chiamavano “padre Bob”. Un uomo capace di alternare profondità spirituale e leggerezza quotidiana, con una risata contagiosa, la passione per lo sport e persino qualche scherzo goliardico nei tempi da studente.
“Padre Bob”, il prete che rideva di gusto
Pagano, che condivise con lui gli anni di formazione al collegio internazionale di Santa Monica, lo descrive come un uomo “semplice e sereno, che non si arrabbiava mai e affrontava tutto con equilibrio”. Nonostante la povertà di mezzi – “non c’era riscaldamento, vivevamo nel freddo, ma nessuno si lamentava” – quei tempi erano pieni di entusiasmo. “C’erano serate belle, discussioni, canti in tante lingue. Lui amava cantare e imparava con noi i brani italiani”.
Accanto alla prudenza e alla capacità di evitare gli scontri, qualità che poi ne hanno ispirato l’elezione al soglio pontificio, spuntano i tratti più umani: l’amore per la guida in auto, le gite fuori porta e la voglia di stare insieme. “Una volta guidò tutta la notte da Pennsylvania a Illinois“, racconta Pagano. “Quasi 1200 chilometri senza fermarsi”.w

Dallo sport alla Roma, con il cuore leggero
Nel racconto trovano spazio anche momenti di puro divertimento. Gli “scherzi da prete” erano all’ordine del giorno: coriandoli nei letti, porte smontate, caramelle-lassativo durante gli esercizi spirituali. Tutto vissuto con il sorriso, in una comunità dove “la festa era una dimensione importante di condivisione”.
Appassionato di tennis, baseball e nuoto, Leone XIV tifa Roma e ammira Jannik Sinner. Pagano ricorda: “Avevamo promesso di andare insieme allo stadio per Roma-Milan. Lui rispose: ‘Non posso, ci andremo l’anno prossimo’. Ma l’anno dopo è diventato Papa”.
Il Papa che resta uomo
Dai racconti di chi lo ha conosciuto, emerge un Pontefice capace di restare vicino alla gente perché non ha mai smesso di essere un uomo tra gli uomini: amante della natura, dell’amicizia e della normalità. Un Papa con il sorriso, che tra un bagno al lago e una risata con i confratelli ha sempre custodito l’essenza più limpida della fede: la gioia di vivere.


