
L’ultima reincarnazione di Anna Bettozzi è quella che le ha dato la vera celebrità, anche se in negativo. Oggi conosciuta come Lady Petrolio, è l’erede del petroliere Sergio Di Cesare, ma il soprannome deriva dall’inchiesta antimafia “Petrolmafie”, che ha svelato un vasto traffico di carburanti condotto insieme a esponenti della camorra. A lei si deve l’ideazione delle cosiddette “pompe bianche”, distributori di benzina senza marchio che generavano enormi profitti attraverso il contrabbando di oro nero.
Le accuse di evasione fiscale, riciclaggio e corruzione con aggravante mafiosa hanno portato a una condanna definitiva: 11 anni e sei mesi di carcere, che Bettozzi sta attualmente scontando. La parabola della donna, tra lusso e illegalità, continua ad attirare l’attenzione pubblica e giudiziaria.

Dopo gli arresti del 2018 e del 2021, la 67enne è finita nuovamente nel mirino della magistratura con un sequestro record da 106 milioni di euro, comprendente ville, opere d’arte, orologi di lusso e altri beni riconducibili a lei.
A maggio 2019, l’imprenditrice era stata fermato alla frontiera di Ventimiglia dalla Guardia di Finanza. Gli agenti, durante un controllo sulla sua Rolls Royce, avevano trovato 300mila euro in contanti. A questi si aggiunsero altri 1,4 milioni di euro custoditi in una suite d’albergo a Milano.
Il provvedimento di sequestro ha colpito anche beni intestati alla figlia Jessika Di Cesare e a due soci ritenuti complici, Filippo Maria Bettozzi e Roberto Strina, rafforzando l’ipotesi di una rete familiare e imprenditoriale usata per riciclare denaro sporco.

Prima del tracollo giudiziario, Lady Petrolio era stata anche una popstar, nota con il nome d’arte Ana Bettz. Laureata in sociologia e di origini statunitensi, aveva tentato la carriera musicale pubblicando diversi album tra il 2003 e il 2011, tra cui “Freedom” e “The One”, lavorando con produttori legati a Madonna e Michael Jackson.
Nel 1999 il suo nome comparve nelle cronache per una rapina nella villa sull’Appia Antica, e nel 2007 per aver ospitato Silvio Berlusconi nella sua residenza di Porto Rotondo. Due episodi che contribuirono ad alimentare la sua fama di donna affascinante, ricca e circondata da mistero.
Oltre alla musica, Anna Bettozzi si era cimentata anche nel mercato immobiliare, imponendosi come agente di lusso grazie a campagne pubblicitarie aggressive e testimonial famosi. Una carriera effimera ma redditizia, segnata da uno stile di vita sfarzoso e da una forte esposizione mediatica.
Dopo la morte del marito, l’eredità milionaria le aprì la strada verso un impero economico che, secondo gli inquirenti, si sarebbe presto trasformato in un sistema criminale di contrabbando di carburanti. È da lì che nacque la leggenda nera di Lady Petrolio, simbolo di una ricchezza costruita sull’illegalità.


