
È scoppiata la polemica ad Alassio per il primo palo da “pole dance” installato in uno spazio pubblico in Italia.L’inaugurazione, avvenuta sul lungomare della cittadina ligure, in passeggiata Cadorna, ha visto la partecipazione del sindaco Marco Melgrati e dell’assessore regionale alla Rigenerazione urbana Marco Scajola. L’opera fa parte di una più ampia area fitness a cielo aperto, costata 600mila euro di fondi pubblici, di cui oltre 250mila provenienti dalla Regione.
Il primo palo da “pole dance” pubblico d’Italia
A spiegare l’iniziativa è stata l’assessora allo Sport Roberta Zucchinetti, che durante la cerimonia ha sottolineato con orgoglio: «È il primo palo per la pole dance installato in una palestra outdoor pubblica in Italia. Si tratta di uno sport ormai molto diffuso, e siamo felici di metterlo a disposizione dei cittadini e dei turisti». L’idea, nelle intenzioni del Comune, è quella di promuovere uno spazio moderno, accessibile e inclusivo dedicato all’attività fisica. Tuttavia, l’installazione del palo ha scatenato un acceso dibattito.
Le critiche delle associazioni femminili
Tra le prime a protestare c’è l’associazione “Il Teorema delle Donne”, che da anni si occupa di tutelare le vittime di violenza. La presidente, Dolores D’Avanzo, scrittrice e attivista, ha espresso il proprio dissenso definendo l’iniziativa «inopportuna e offensiva». «Pur riconoscendo il valore della riqualificazione urbana – ha spiegato D’Avanzo – non possiamo accettare che il simbolo scelto sia un palo di ferro attorno al quale le donne si avvinghiano e si esibiscono. È davvero questo il nuovo emblema dell’emancipazione femminile? La donna al palo?». La presidente ha poi ricordato che «mentre un progetto culturale come il museo dedicato al geologo Franco Scarpati resta fermo, i fondi per il palo si sono trovati subito».
La difesa del sindaco Melgrati
Il sindaco Marco Melgrati ha replicato alle polemiche rivendicando la scelta con decisione: «La pole dance è a tutti gli effetti una disciplina sportiva riconosciuta, con una federazione affiliata al Coni, e in attesa di essere inserita tra le discipline olimpiche. Non ha nulla a che vedere con la lap dance o con spettacoli di intrattenimento». Il primo cittadino ha poi ricordato che proprio ad Alassio esiste una scuola di pole dance in crescita, frequentata da molti giovani atleti: «È uno sport che unisce forza, equilibrio e grazia. Vogliamo sostenerlo e valorizzarlo, perché rappresenta una forma di allenamento moderna e completa».
Così, tra chi lo vede come un simbolo di libertà e chi come un errore di sensibilità, il palo di Alassio è diventato in poche ore un caso nazionale, capace di dividere il Paese tra chi applaude all’innovazione e chi la considera una caduta di stile.


