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Violenza sessuale, accordo tra Pd e Fratelli d’Italia: “Se non c’è consenso è violenza sessuale”

Pubblicato: 12/11/2025 20:55

Una convergenza bipartisan su un tema delicatissimo: la Commissione Giustizia della Camera ha approvato un emendamento presentato congiuntamente da Pd e Fratelli d’Italia che introduce, nel reato di violenza sessuale, il principio del “consenso libero e attuale”. La modifica riguarda l’articolo 609-bis del codice penale, all’interno del disegno di legge che interviene sulla disciplina degli abusi sessuali e sulla libera manifestazione del consenso.

Il testo, frutto di un accordo tra le relatrici Michela Di Biase (Pd) e Carolina Varchi (FdI), è stato definito dopo un confronto che – secondo quanto si apprende da fonti parlamentari – ha coinvolto direttamente le leader dei due partiti, Elly Schlein e Giorgia Meloni, che avrebbero avuto una conversazione telefonica nelle ore precedenti il voto per ribadire l’importanza di un’intesa su un tema così sensibile. La telefonata avrebbe contribuito a consolidare la linea comune e ad evitare divisioni in Aula.

La nuova formulazione approvata prevede che: «Chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali a un’altra persona, senza il consenso libero e attuale di quest’ultima, è punito con la reclusione da sei a dodici anni». La stessa pena si applica a chi costringe qualcuno a subire o compiere atti sessuali «con violenza, minaccia o abuso di autorità», nonché a chi induce la vittima approfittando di una condizione di inferiorità fisica o psichica, di particolare vulnerabilità, oppure ingannandola «per essersi il colpevole sostituito ad altra persona».

Nei casi di minore gravità, la pena potrà essere ridotta fino a due terzi.

L’intesa tra Pd e FdI segna un passaggio politico significativo: una collaborazione trasversale tra maggioranza e opposizione su una norma che rafforza la tutela della libertà sessuale e dell’integrità personale, aggiornando il concetto di consenso alle moderne linee europee in materia di diritto penale e diritti umani.

La decisione, maturata anche grazie ai contatti diretti tra Meloni e Schlein, è stata accolta con soddisfazione bipartisan. Una scelta che, pur nel clima di tensione politica che spesso caratterizza i lavori parlamentari, viene letta come un segnale di unità su un tema di civiltà, capace di superare le barriere ideologiche in nome della protezione delle vittime e della chiarezza giuridica sul concetto di consenso.

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Ultimo Aggiornamento: 12/11/2025 22:43

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