
Il Movimento 5 Stelle ha lanciato una nuova offensiva parlamentare sulla manovra 2026, con particolare attenzione alle imposte pagate dai cittadini a basso reddito. Tra le principali proposte presentate in commissione Bilancio al Senato spicca l’allargamento della no tax area, portandola dagli attuali 8.500 euro fino a 20.000 euro, con un possibile trascinamento fino a 60.000 euro.
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L’iniziativa mira a garantire un sollievo fiscale concreto alle fasce più vulnerabili della popolazione e a sostenere il ceto medio, spesso percepito come penalizzato dalle ridotte agevolazioni fiscali previste dall’attuale governo. Secondo il capogruppo Stefano Patuanelli, la misura potrebbe tradursi in un beneficio di 150-160 euro al mese per i contribuenti più fragili, con un costo stimato per le casse dello Stato di circa 12 miliardi di euro.
Le proposte del Movimento 5 Stelle sulla legge di bilancio
Il partito guidato da Giuseppe Conte ha depositato oltre 1.500 emendamenti alla legge di bilancio, puntando a modificare profondamente la manovra del governo Meloni. Tra gli altri temi chiave degli emendamenti:
- Potenziare l’assegno unico, ritenuto dagli esponenti M5S insufficiente rispetto alle esigenze delle famiglie italiane, in un contesto di crescente denatalità.
- Aumentare le risorse per il Servizio sanitario nazionale, colpito da anni di definanziamenti e dalla crescente necessità dei cittadini di rivolgersi al privato per cure essenziali.
- Recuperare i crediti d’imposta della Transizione 4.0, a beneficio delle imprese, soprattutto PMI e aziende in crescita, penalizzate dalle norme della Transizione 5.0 e dai meccanismi di maxi-ammortamento riservati solo alle aziende strutturate.
Patuanelli ha sottolineato come le imprese italiane siano state ripetutamente penalizzate dalle scelte fiscali degli ultimi governi, evidenziando la necessità di riforme mirate a sostenere la crescita e l’innovazione.

Obiettivi e impatto della manovra M5S
Secondo il Movimento 5 Stelle, le proposte presentate hanno l’obiettivo di riequilibrare le disuguaglianze fiscali e dare un segnale concreto al ceto medio e alle famiglie, troppo spesso trascurate dalle misure governative. L’allargamento della no tax area rappresenta, in questo senso, un intervento diretto per ridurre il carico fiscale sulle fasce più deboli e migliorare la qualità della vita dei cittadini a reddito basso e medio.
Gli emendamenti puntano inoltre a creare un ecosistema fiscale più equo e sostenibile, collegando le agevolazioni alle reali esigenze di famiglie, lavoratori autonomi e imprese in crescita. Si tratta di una battaglia politica e parlamentare destinata a generare dibattito intenso nelle prossime settimane, con il M5S pronto a difendere la propria visione di giustizia fiscale e sostegno ai cittadini.

La sfida politica al governo Meloni
La proposta di estendere la no tax area e le altre modifiche alla legge di bilancio segnano una chiara sfida al governo Meloni, considerato dal Movimento 5 Stelle incapace di garantire equità fiscale e sostegno concreto a famiglie e imprese. La battaglia in commissione Bilancio sarà quindi il primo banco di prova per valutare la capacità del partito di influenzare la manovra e promuovere un approccio più equo e solidale alle politiche fiscali italiane.
La manovra del M5S, con le sue oltre 1.500 proposte, pone al centro temi cruciali come fiscalità, sostegno alle famiglie, salute pubblica e crescita delle imprese, confermando la volontà del partito di incidere concretamente sulle scelte economiche del Paese e di rappresentare le istanze dei cittadini meno tutelati.


