
Il ricordo toccante di Roberta Bellesini offre uno sguardo intimo e sorprendente sulla nascita della sua relazione con il compianto Giorgio Faletti, poliedrico artista, attore e scrittore, scomparso prematuramente il 4 luglio 2014, all’età di 63 anni, dopo aver combattuto con coraggio una lunga e difficile malattia. La prima impressione che Roberta ebbe di colui che sarebbe diventato l’amore della sua vita fu tutt’altro che romantica o positiva; anzi, fu un giudizio schietto e molto forte, espresso con la colorita parola: “sborone“. Questa esclamazione iniziale, ricordata dalla Bellesini, dipinge il quadro di un primo incontro decisamente non convenzionale e segnato da un’apparente distanza tra le loro personalità e le loro vite in quel momento.
L’incontro a Asti
Il contesto di questo primo, memorabile incontro si colloca ad Asti, la città che ha fatto da sfondo alla loro storia. L’episodio vede una giovanissima Roberta, all’epoca appena quindicenne, trovarsi di fronte un Giorgio Faletti già trentacinquenne. La scena si svolge davanti al bar Cocchi di Asti, in compagnia di amici. L’arrivo di Faletti fu, a dir poco, scenografico: si presentò a bordo di una Ferrari rossa fiammante, accompagnato da una donna descritta con enfasi come una “modella bellissima con le gambe lunghe otto metri“. La combinazione di un’auto così vistosa e di una compagna dall’aspetto così appariscente innescò immediatamente il giudizio tranchant di Roberta. Il suo primo pensiero, come lei stessa ha confessato sorridendo nel raccontare l’episodio, fu che Faletti fosse un “cafone“. Questo ricordo, divertente nella sua sincerità, sottolinea il divario tra la percezione iniziale di Roberta e l’uomo che avrebbe imparato a conoscere e ad amare. È un dettaglio che evidenzia come il vero Faletti, l’uomo sensibile e profondo poi svelatosi, fosse ben nascosto dietro la facciata del personaggio pubblico e, in quel frangente, dietro l’ostentazione di un lusso sfrontato.
La trasformazione del giudizio e la nascita dell’amore
Nonostante l’iniziale impressione molto negativa, che ritraeva Giorgio come un vanesio o un esibizionista, il destino e il tempo operarono una profonda trasformazione in quel giudizio. La schietta antipatia del primo istante, o perlomeno la categorizzazione affrettata di Faletti come un “cafone”, lasciò progressivamente spazio a un sentimento ben più complesso e profondo. Col passare dei mesi e della frequentazione, Roberta Bellesini scoprì l’uomo dietro la figura pubblica, e quella che era iniziata come una critica si evolse in un grande amore. La loro relazione è la testimonianza che le prime impressioni, soprattutto quelle più eclatanti, possono essere ingannevoli e che la vera conoscenza di una persona può portare a ribaltare completamente ogni pregiudizio iniziale. Questo passaggio dal disprezzo al grande affetto è uno degli aspetti più toccanti e significativi della loro storia.
Un segnale del destino: la casa di Asti
A suggellare il carattere speciale e quasi predestinato del loro legame, Roberta ha condiviso un aneddoto che lei stessa definisce un “segnale del destino“. Dopo essersi frequentati per alcuni mesi e aver dato il via alla loro storia d’amore, i due scoprirono una coincidenza a dir poco sorprendente e toccante riguardante la loro infanzia. Si venne a sapere che la casa di Asti dove Roberta Bellesini aveva vissuto con i suoi nonni durante l’infanzia fu successivamente acquistata dai genitori di Giorgio Faletti. Questo significa che, dopo che la piccola Roberta aveva vissuto tra quelle mura, anche il futuro artista e scrittore vi aveva abitato. La straordinarietà dell’evento è amplificata dal fatto che Asti è comunque una città molto grande, rendendo una simile successione di residenti nella stessa abitazione un evento estremamente improbabile. Questa incredibile scoperta ha rafforzato in Roberta la convinzione che la loro unione non fosse frutto di una semplice casualità, ma fosse in qualche modo incisa nel loro destino, un filo invisibile che li aveva legati fin dall’infanzia, molto prima dell’incontro davanti al bar Cocchi e della celebre Ferrari rossa. È un particolare che aggiunge una dimensione quasi fiabesca e profondamente romantica al ricordo di Giorgio Faletti, uomo che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di Roberta Bellesini.


